Pubblicato il 09/01/2018, 19:31 | Scritto da Tiziana Leone
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Amadeus: Il mio 2018? Farei volentieri il copia e incolla del 2017

Amadeus torna oggi su Rai 2 con Stasera tutto è possibile e si racconta a TvZoom tra successi, figli e il Sanremo che verrà

Amadeus, hai tanti impegni in tv, ma Stasera tutto è possibile ti è mancato?

«È come andare al bar degli amici o quasi, è talmente spensierato che anche gli ospiti mi dicono che per loro è tra le cose televisive più divertenti che abbiano fatto».

Perché fa questo effetto?

«Perché dopo cinque minuti non si rendono conto di essere in tv, diventa una cosa tra amici, si crea un gruppo, tra loro nasce una sorta di solidarietà. È un programma folle che non ha un vincitore né un premio né una giuria, è solo un pretesto per divertirsi in studio e trasmetterlo a casa».

Sembra sia il gioco in cui ti diverti di più….

«Io mi diverto anche perché tutto quello che il pubblico vede è improvvisato, gli ospiti non sanno quello che gli può capitare, sono reazioni vere e spontanee»

È vero che c’è la fila di Vip per venire?

«Il primo anno erano tutti diffidenti perché era difficile da spiegare. Il secondo anno si è consolidato e molti volevano partecipare. Quest’anno molti mi chiamano, ma ormai i posti sono esauriti».

Ci sono abbastanza puntate per molti…

«In tutto nove, con otto ospiti a puntata, vuol dire che ne avremo circa 50».

Hai condotto la Lotteria e il Capodanno, guidi i Soliti Ignoti tutte le sere, ora sei in onda con Stasera tutto è possibile in prima serata, non conosci sosta in questa stagione…

«Il 2017 è stato un anno incredibile per me e per il 2018 mi basterebbe fare il copia e incolla. Sono felice di quello che ho e sarei felice di mantenerlo. Stasera tutto è possibile è un appuntamento che anche i bambini aspettano, non c’è la tensione degli ascolti, mette il buonumore a prescindere da tutto».

Gli altri programmi invece mettono tensione?

«No, però l’ascolto c’è sempre, è inevitabile. Quando conduci la Lotteria hai anche la responsabilità di fare un certo tipo di ascolto, così come il Capodanno: sono programmi di Rai1 dove hai l’obbligo di fare risultati, non che Rai2 non te lo chieda, pero hai più possibilità di sperimentare».

In una recente intervista al Corriere della Sera hai raccontato di aver vissuto momenti difficili quando nessuno ti chiamava più per lavorare…

«Chi mi conosce sa che sono così, bisogna dare la giusta classifica alle cose della vita. Questo è l’unico lavoro che desideravo fare, non ci sono capitato per caso, me lo sono conquistato, però la mia vita è fatta anche di altro. Noi facciamo televisione, io faccio intrattenimento non opero a cuore aperto, ho una responsabilità verso il pubblico perché devo entrare nelle case degli italiani e proporre il mio mondo, ma non faccio il chirurgo. Se qualcosa va male non è che non ci dormo la notte, cerco di rimboccarmi le maniche. Se invece le cose vanno bene sono felice per me e per l’azienda, ma non vado in giro con la scritta Superman».

Ti stai rifacendo con gli interessi rispetto a quando il telefono aveva smesso di squillare.

«Adesso scarico la batteria, prima mi durava due giorni, ora un paio d’ore per fortuna».

Una curiosità: quante volte ti hanno chiesto se ti piacerebbe condurre il festival di Sanremo?

«Non le ho contate, ma tante, quest’anno anche di più. Mi fa ovviamente piacere, ma non mi è mai stato chiesto di condurlo. Sono felicissimo che lo faccia Baglioni con cui ho un ottimo rapporto di amicizia da tanto tempo, veramente gli auguro di cuore un grandissimo Sanremo».

Ti manca nel curriculum?

«Se un giorno me lo dovessero chiedere non direi mai di no, ma non sto lì a pensarci. Se dovesse capitare, bene. Se no sono felice così. Mi fa piacere comunque che abbiano pensato a me, è stato un pensiero gentile».

Avevano pensato a te anche per Sarà Sanremo veramente…

«Per fare una cosa così devi avere il tempo di farla bene e devi allentare da qualche altra parte. Con l’annata che ho avuto sarebbe stato difficile»

Qual è stato il programma della tua svolta professionale?

«Tanti, per diversi motivi. Il primo sicuramente il Festivalbar che mi ha permesso di andare in tv in prima serata di fronte al grande pubblico. Il passaggio successivo è stata L’eredità, che ho portato su Rai1 nel 2002 e mi ha dato quella grande popolarità nazional-popolare. Ci metto anche Reazione a catena che mi ha fatto tornare al preserale. E poi naturalmente I Soliti ignoti che resta la cosa più importante nella mia carriera».

Perché?

«Quando fai l’access di Rai 1 è come se facessi una prima serata ogni giorno. Ogni sera lo guardano cinque milioni di spettatori, è il programma in assoluto più importante che stia facendo, mi piace sentirmi dire dalla gente che ogni sera cena con me».

Non ti annoia mai?

«Sono entrato nel quotidiano con Quiz show, era il ’99 e da allora ne sono rimasto innamorato. Per strada un tipo una volta mi ha fermato e mi ha detto: ” Ricordati che domani mattina c’è la riunione condominiale”. Gli ho risposto che forse si sbagliava, ma lui ha replicato: “Siccome ti vedo tutti i giorni, ero convinto che abitassi nel mio palazzo”. Ecco per me questa è una grande soddisfazione».

Ti rivedi in televisone?

«No mai. Se capita che vado a casa e i mia moglie e i miei figli mi stanno guardando ci butto un occhio, ma non mi piace rivedermi, come non mi piaceva riascoltarmi alla radio».

Perché?

«Perché ho sempre pensato che io sono così, con i miei pregi e i miei difetti e non voglio perdere la spontaneità. Essendo molto critico con me stesso comincerei a correggermi».

Non sarà facile non rivederti in tv visto che ci sei spesso…

«È vero che mio figlio non perde una puntata di Stasera tutto è possibile, ma se preferisce i cartoni animati non sono certo io a dirgli “no guardiamoci papà”».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Amadeus)