Pubblicato il 28/12/2017, 13:05 | Scritto da La Redazione

L’epica di Federico Buffa anche fuori dallo sport

Sport e società, il ’68 visto da Federico Buffa diventa una storia epica

Rassegna stampa: Corriere della Sera.

Nel 2018 saranno passati cinquant’anni dal 1968: da gennaio in avanti non si conteranno le commemorazioni televisive e si preannuncia già difficile non cedere alla mitizzazione di un’epoca che ha avuto molte luci e altrettante ombre. Federico Buffa si è portato avanti e ha lanciato la prima puntata di una miniserie in quattro episodi dedicata proprio a quell’anno cruciale, osservato con il suo taglio particolare, sempre capace di intrecciare i fenomeni dello sport alle trasformazioni della società. Che Buffa sia un grande narratore, che abbia portato in televisione una moderna forma di monologo teatrale tutta giocata sul fascino dell’affabulazione (se non fosse un termine ormai abusato dovremmo parlare di storytelling), è cosa nota. Non per niente Sky lo ha trasformato in una strenna natalizia, dedicando un canale «pop up» (temporaneo) ai suoi migliori racconti, come le Storie Mondiali e i ritratti dei grandi campioni dello sport internazionale (canale 205). Tra questi c’è anche la prima puntata della serie sul ’68, che proseguirà nell’anno nuovo con altri tre episodi girati in tutto il mondo.

La sfida in questo caso non era facile, perché il cambiamento sociale, quello che Buffa definisce un «agguato all’autoritarismo in tutti i campi», è stato talmente dirompente da rischiare di schiacciare il racconto dello sport, notoriamente la cosa migliore delle puntate «Buffa racconta». Anche nell’episodio sul ’68, ambientato a Parigi, la lente d’ingrandimento su piccoli e grandi fatti o personaggi delle cronache sportive è la parte più affascinante della narrazione: il campione di bob Eugenio Monti, soprannominato «Rosso Volante», le imprese del Manchester United, che proprio nel 1968 vince quella che allora si chiamava Coppa dei Campioni guidato dalla sua stella Bobby Charlton. E via così: grazie al racconto di Buffa e alla magia delle immagini d’archivio, la storia assume un tono epico.

(Nella foto Federico Buffa)