Pubblicato il 21/12/2017, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Tim: a rischio la joint-venture con Canal Plus

Consob, Tim ha forzato le norme, a rischio joint-venture con Canal Plus

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Federico Fubini.

Torna in discussione uno dei pilastri del progetto industriale di Vivendi su TelecomTim: la joint-venture con la controllata francese Canal Plus per la produzione e distribuzione di contenuti su telefono mobile. Nella tarda serata di ieri Consob, l’autorità di Borsa, ha notificato a Tim che l’azienda ha violato alcune disposizioni delle norme sulle operazioni con parti correlate. La contestazione era stata mossa dal collegio dei sindaci della stessa Tim, che in ottobre scorso aveva inoltrato una segnalazione alla Commissione di vigilanza di Borsa per presunte irregolarità.

Nel merito, si contesta ai vertici di Tim di aver fatto approvare la joint-venture sulla base di maggioranze semplici nei comitati interni e nel consiglio d’amministrazione in quanto l’operazione sarebbe stata “di minore rilevanza”. La Consob invece ha sposato l’interpretazione dell’organo di vigilanza interno, secondo il quale si tratta di un’operazione “di maggiore rilevanza” che necessita di maggioranze molto più ampie in consiglio per essere approvata. E finora cinque i consiglieri di minoranza o indipendenti, non espressi da Vivendi, si sono astenuti o hanno votato contro. Alla luce della decisione della Consob, che potrebbe sfociare in sanzioni amministrative, il collegio dei sindaci (salvo sorprese) impugnerà la joint-venture in tribunale per farne annullare gli effetti.

Tim si trova dunque costretta a rivedere l’accordo perché non venga meno. La vicenda è senz’altro destinata ad avere ripercussioni sulla trattativa con Mediaset per un accordo con Tim che era atteso non prima di febbraio prossimo. È la seconda volta che il collegio sindacale di Tim obbliga Vivendi a tornare sulle sue decisioni. Nei mesi scorsi, i sindaci avevano convinto Consob che la posizione del gruppo francese sulla società italiana di telecomunicazioni è di controllo di fatto, anche se Vivendi è rimasta sotto la soglia del 25% del capitale.

 

(Nella foto la sede Telecom di Milano)