Video – Maneskin: Non siamo solo immagine, cantiamo e suoniamo bene
Damiano dei Maneskin: “Idolo delle Milf? Quello che cercavamo era popolarità. L’abbiamo trovata”
Com’era quella storia? Chi, nel conclave, entra papa, esce cardinale? Chiedetela un po’ ai Maneskin. Ne sanno qualcosa. Persino Michele Bravi e Alice Venturi, intervistati da TvXoom settimana scorsa, li davano per strafavoriti a X Factor 11. Poi tra loro e il livornese Enrico Nigiotti si è insinuato Lorenzo Licitra e sappiamo com’è andata a finire. Damiano e compagnia romana musicante, però, non hanno da lamentarsi troppo. Chi coltiva l’immagine del rocker dionisiaco, scalfito dall’apollineo, deve pur macchiarsi. Di sangue, se è un vampiro. Di rossetto, se scatena le fregole femminili.
«Io idolo delle milf? Lamentarsi di essere popolari sarebbe ingenuo da parte nostra. Siamo dove volevamo stare, raccogliendo anche di più di quanto avessimo preventivato all’inizio», dice il frontman diciottenne senza peli sulla lingua. Momentaneamente.
Poi c’è la questione tatuaggio, quel Kiss This che si è rivelato un invito a nozze per i cultori della pole-dance con grazie muliebri e prego mascolini. «Lo dedico a chi sosteneva che nella vita non avrei combinato granché».
Quel che conta, per loro, è risultare speciali, riconoscibili, non solo in ottica performativa da palco. «Ci piace sentirci diversi. Le persone della nostra età di solito sono alla ricerca della loro strada, noi l’abbiamo trovata e la stiamo imboccando». Nessun dramma se il talent show di Sky prodotto da FremantleMedia Italia non ha condotto alla vittoria: «Ha vinto un artista di livello che meritava di vincere, un gran lavoratore. La messa in onda della finale anche in chiaro, dunque orientata su spettatori diversi, non ha intaccato la nostra efficacia presso il pubblico».
Ai microfoni di TvZoom, i Maneskin parlano del loro stile nel vestire, dei loro riferimenti musicali e dei progetti per il futuro. Con la chitarra e il microfono, oggi, forse non si fanno più le rivoluzioni. Ma si può ambire a una sfacciata carriera pop, se si tiene a mente la lezione dei grandi del passato.
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Gabriele Gambini
(Nella foto i Maneskin)