Pubblicato il 18/12/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione

Flavio Insinna: Torno in Rai con un reality sociale

Tv, il ritorno di Flavio Insinna: “Riparto con un reality sociale”

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Maria Volpe.

«Si può sbagliare e io ho sbagliato. Chi non lo fa? Ho chiesto scusa». Flavio Insinna torna in tv, dopo il putiferio scatenato da Striscia la notizia. Non che sia sparito da allora — collabora a Cartabianca della Berlinguer — ma da oggi torna alla guida di un programma tutto suo. Ha un po’ cambiato pelle, o forse ora ha solo voglia di mostrare il suo lato sociale. Impossibile non cominciare chiedendogli di Affari tuoi, la trasmissione che gli ha regalato la popolarità e poi la crocifissione mediatica per via di quei fuori onda mostrati da Striscia dove Insinna, dietro le quinte del programma dei pacchi, si lasciava andare a commenti offensivi verso una concorrente. «Al di là dei miei errori, mi sono speso umanamente per tanti. Chi non sbaglia, alzi la mano». E una grande parte in questa nuova fase di Insinna, l’ha avuta Bianca Berlinguer. Lei nel momento della difficoltà gli ha offerto la ribalta per potersi spiegare. Poi la giornalista ha deciso che meritava una seconda possibilità. E ora Rai3 gli ha aperto le porte per un nuovo programma che è quasi un esperimento sociologico.

Si potrebbe sintetizzare così: come reagiamo noi cittadini di fronte alla possibilità di non pagare le tasse, ma di cavarcela da soli a risolvere tutti i problemi della nostra vita quotidiana, dall’accensione delle luci di fronte a casa allo smaltimento dei rifiuti? Il format è già andato in onda in Gran Bretagna sulla Bbc e per l’Italia è stato riadattato dalla Stand by Me di Simona Ercolani. La strada senza tasse andrà in onda da oggi, alle 20.10 su Rai3: per due settimane tutte le sere vedremo i cittadini di una strada nel centro di Eboli alle prese con un’autodeterminazione faticosa. «Penso che si impari molto da questo programma – confida Insinna – io per primo l’ho fatto. Credo che alla fine dell’esperimento, potremmo diventare cittadini più attenti e anche più comprensivi quando vediamo alcune cose che non funzionano. Solo capire come smaltire la spazzatura è un’impresa. Ricordo che lì ad Eboli io e la produzione abbiamo seguito i cittadini-cavia, li spingevamo ad informarsi, a chiamare un tecnico, a chiamare un avvocato per capire cosa si poteva fare e cosa no. Perché non è che se non paghi le tasse automaticamente sei nel Far West e puoi fare ciò che vuoi, devi sempre rispettare le regole». Insinna non vuole svelare «il finale», quando venerdì 29 dicembre scopriremo se l’impresa è riuscita o no e se gli abitanti di quella strada di Eboli preferiranno continuare a pagare le tasse oppure no.

A lei Insinna cosa è rimasto di questo programma? «Ho riscoperto il valore della pazienza e della parola “priorità”. E ho capito che nei momenti complicati bisogna pensare al bene del gruppo». Questo aspetto della vita di Insinna attento alla vita comunitaria è meno noto. Solo chi lo conosce sa che lui collabora con Sant’Egidio, Emergency, Save the children. «Sono un battitore libero, vado dove serve e mi rimbocco le maniche — confida —. Ma perché tanto stupore? Stefano Goletta, direttore di Rai3 che mi conosce bene, mi dice sempre: forse un giorno riusciremo a far capire le tue diverse anime, quella goliardica, quella seria e le altre. Non è colpa mia se Proietti mi ha insegnato a fare il giullare e la persona seria. Sono un uomo anomalo e irregolare, perché lo è la vita: in salita e in discesa». E nei momenti della salita c’e sempre qualcuno per fortuna che ci tende una mano. Oltre alla Berlinguer chi altro? «Agli inizi della carriera Fabrizio Frizzi mi ha dato spazio durante una serata e da quel momento la mia carriera si è accesa. Non mi stancherò mai di ringraziare Fabrizio». Un’ultima domanda Insinna: lei ha preso parte al film Ex di FaustoBrizzi. Che idea si è fatto di tutto quel che è accaduto, delle accuse di molestie da parte di numerose ragazze nei confronti del regista? «Naturalmente non posso giudicare ma spero che sia in atto una rivoluzione vera dove alla fine di questo corso la donna sia più protetta. Dove c’è un uomo di potere, noi dobbiamo vigilare. Non posso che tifare per i più deboli, che in questo senso sono le donne».

(Nella foto Flavio Insinna)