Pubblicato il 02/12/2017, 18:01 | Scritto da Francesco Franchi

Il Sepolcro di Gesù: miti e misteri su National Geographic

I resti della tomba di Cristo della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme appartengono al complesso funerario realizzato dall’Imperatore Costantino 1700 anni fa

 

 

I campioni di malta estratti all’interno della Basilica del Santo Sepolcro, appartengono al complesso funerario realizzato dai romani 1700 anni fa sul sito identificato come il luogo di sepoltura di Cristo. National Geographic (canale 403 di Sky) annuncia la sensazionale scoperta che colloca per la prima volta la costruzione del complesso, ai tempi dell’imperatore Costantino nel 345 d.C e racconta questa scoperta in Il Sepolcro di Gesu’: miti e misteri in onda domenica 24 dicembre alle 21.55.

Il documentario segue il team di esperti nel corso dei lavori di restauro dell’Edicola, l’apertura della tomba e gli esami che hanno portato alla sensazionale scoperta.

 

Nel corso dei secoli la Basilica del Santo Sepolcro è stata oggetto di violenti attacchi, incendi e terremoti. Nel 1009 è stata rasa al suolo per poi essere successivamente ricostruita, portando gli studiosi a chiedersi se quello fosse il luogo identificato, 17 secoli fa, da una delegazione inviata dall’Impero romano, come la tomba di Cristo.

Nell’ottobre 2016 in occasione dei lavori di restauro dell’Edicola, la piccola struttura all’interno della Basilica che racchiude i resti della grotta venerata come il sepolcro di Gesù Cristo, il team scientifico del Politecnico di Atene ha potuto aprire, per la prima volta dopo secoli, la tomba e analizzare campioni di malta.

Fino ad oggi si riteneva che il complesso risalisse a non oltre mille anni fa. Ma ora, grazie agli esami di questi campioni, i cui risultati sono stati comunicati in esclusiva a National Geographic, è confermato che si tratta del sito identificato 17 secoli fa come il luogo di sepoltura di Cristo.

 

Francesco Franchi

(Nella foto, Il Sepolcro di Gesù)