Pubblicato il 13/11/2017, 19:30 | Scritto da Tiziana Leone

Video – Marco D’Amore: Non è vero che Gomorra è un cattivo esempio per i ragazzi

Marco D’Amore torna a vestire i panni di Ciro Di Marzio in Gomorra

Ognuno ha la sua Gomorra. Chi la ama, chi la detesta, chi non vive senza lei, chi ha preferito lasciarla, chi ancora la accusa di offrire esempi negativi, chi la difende da inutili attacchi, chi vorrebbe conoscere subito il finale e chi non esce di casa per non sentire nemmeno mezza parola. Gomorra non è più soltanto una fiction, una serie prodotta da Sky con Fandango e Cattleya, al via su Sky Atlantic venerdì prossimo e per la prima volta in 300 cinema italiani con i primi episodi domani e mercoledì, ma è un esempio di made in Italy esportato all’estero, in grado di produrre ricchezza.

Diretti da Claudio Cupellini e Francesca Comencini, per la prima volta orfani di Stefano Sollima, i dodici episodi raccontano l’evoluzione di Ciro (Marco D’Amore) e Genni (Salvatore Esposito) in una Napoli che non è più solo quella di Secondigliano e Scampia, ma è la Napoli bene di Posillipo dove la malavita ha il colletto bianco. Dopo la morte della figlia, Ciro scappa in Bulgaria per mettersi al servizio della mafia locale e rinascere così dalle sue stesse ceneri. E’ un uomo stanco, alla ricerca di un motivo per andare avanti, un immortale che forse ha solo voglia di non esserlo più, come racconta Marco D’Amore ai microfoni di TvZoom.

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Tiziana Leone

 

(Nella foto Marco D’Amore)