Pubblicato il 08/11/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione

Ronan Farrow denuncia: Weinstein protetto da una congiura del silenzio

Caso Weinstein: Ronan Farrow denuncia la «congiura silenzio»

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Renato Franco.

Harvey Weinstein ha potuto molestare indisturbato perché protetto da una «congiura del silenzio». È la tesi di Ronan Farrow, l’autore dello scoop del New Yorker che ha aperto la diga a una serie di denunce di molestie sessuali a Hollywood: l’acqua da piccolo torrente è diventata prima fiume e poi marea inarrestabile. In un’intervista al Late Show di Stephen Colbert, l’unico figlio biologico di Woody Allen e Mia Farrow, ha raccontato di aver lavorato per mesi (13 per l’esattezza) sulla sua storia, ma che a lungo gli è stato impossibile trovare una testata con cui pubblicarla. «Era chiaro fin dall’inizio che questa era una questione di sicurezza pubblica e che c’era un insieme di comportamenti che mettevano il pubblico in pericolo», ha detto Farrow che parallelamente al suo lavoro di giornalista ha in piedi con la sorella Dylan una campagna privata per tenere in piedi le accuse di molestie sessuali in cui è stato coinvolto il padre negli anni Novanta.

Il «no» dalla Nbc

Per mesi la Nbc, a cui il giovane aveva offerto lo scoop, lo ha respinto al mittente: un atteggiamento che ha fatto pensare a molti a un desiderio di proteggere Weinstein da parte della rete televisiva, o quanto meno difendersi da una valanga di querele (il New Yorker ha fatto lavorare i suoi avvocati per due mesi prima di andare in stampa). Ronan Farrow (29 anni) ha anche annunciato di essere al lavoro con una nuova puntata del suo scoop: «C’è un piedi una `macchina´ nell’industria di Hollywood e nella nostra società che impedisce alle vittime di aggressioni sessuali di rendere pubbliche le loro storie. Molte forze remano contro».

La lista delle aggressioni

Farrow una decina di giorni fa aveva invece attaccato la stampa italiana per le critiche ad Asia Argento, «messa alla berlina» — le sue parole — per le sue confessioni. La stessa attrice aveva commentato amaramente la vicenda con il magazine: «Sapevo, quando ho parlato, che le cose sarebbero state difficili. Che qualcuno mi avrebbe deriso, o addirittura calunniato, lo sapevo. Ma ero impreparata al puro disprezzo, all’odioso disonore pubblico che ho ricevuto nel mio Paese. Da gran parte delle donne… Mi ha fatto male». Asia Argento sta continuando a combattere la sua battaglia aggiornando la triste contabilità del numero di vittime aggredite, molestate o minacciate da Weinstein: il totale arriva a 93, 14 delle quali sarebbero state stuprate.

(Nella foto Harvey Weinstein)