Pubblicato il 03/11/2017, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Vivendi: il governo esercita la Golden Power su Tim

Alt alla scalata della francese Vivendi, Golden power del governo su Tim

Rassegna stampa: Corriere della sera, di Federico De Rosa.

Palazzo Chigi ritiene “strategico” per l’interesse nazionale il controllo della rete telefonica e dei dati che viaggiano lungo di essa. Il meccanismo consentirà allo Stato di mantenere il controllo dell’azienda nonostante l’ingresso del socio francese.

Il governo “blinda” la rete di Tim esercitando i poteri speciali previsti dal Golden Power per tutelare «la sicurezza e l’integrità» dell’infrastruttura ed evitare il rischio di un «grave pregiudizio degli interessi pubblici». Le decisione è stata assunta giovedì sera dal Consiglio dei ministri al termine dell’istruttoria avviata in seguito ai «cambiamenti intervenuti nella governance di Tim», che hanno portato sotto «il controllo e la disponibilità di Vivendi degli attivi strategici di Tim» ha spiegato una nota di Palazzo Chigi, in cui sono elencate prescrizioni e condizioni che il gruppo telefonico dovrà rispettare. Prescrizioni più leggere di quelle che nelle scorse settimane prefiguravano l’ingresso di un membro scelto dal governo nel board del gruppo o la societarizzazione della rete.

A stretto giro, Tim ha fatto sapere di condividere le misure adottate dal governo, ribadendo l’impegno preso dal nuovo ceo, Amos Genish con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda «di continuare ad avere un dialogo franco e costruttivo con il governo e le Autorità». Questa volta, quindi, nessun annuncio di ricorso, come era invece avvenuto dopo la prima notifica di infrazione alla legge sul «golden power» per la mancata notifica dell’ingresso di Vivendi nell’azionariato con una quota del 24%.

Come cambia la governance di Tim La decisione di ieri cambia in modo sostanziale la governance di Tim sulla rete. D’ora in avanti la società telefonica sarà obbligata a rendere conto al governo dei propri piani e di eventuali cambiamenti nel perimetro di attività e nella governance, inviando una volta l’anno a Palazzo Chigi una relazione sul rispetto dei nuovi adempimenti. In dettaglio, Tim dovrà «adottare adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle reti e sugli impianti — è scritto nel decreto —, necessari ad assicurarne il funzionamento e l’integrità, a garantire la continuità della fornitura del servizio universale e a soddisfare i bisogni e le necessità di interesse generale nel medio e lungo termine».

Dovrà inoltre «realizzare adeguate misure di natura tecnica ed organizzativa di gestione dei rischi, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle reti, nonché la continuità e la fornitura dei servizi». Il gruppo telefonico sarà inoltre obbligato a comunicare «preventivamente» al Comitato per il Golden Power qualsiasi «variazione e riorganizzazione degli assetti societari e delle società dalla stessa, direttamente o indirettamente, controllate, nonché qualsiasi piano di cessione o alienazione di attivi strategici o delibere del Consiglio di amministrazione, rilevanti per l’eventuale impatto sulla sicurezza». A questo punto è probabile che Vivendi dovrà rivedere qualcosa dei propri piani sulla rete.

Intanto la concorrente francese Orange, sempre giovedì ha lanciato, prima compagnia telefonica al mondo a farlo, la sfida sui servizi bancari con Orange Bank, una banca gratuita tutta su smartphone che punta 2 milioni di clienti. Intanto dall’altra parte dell’Oceano si registra il rischio di uno stop da parte de Dipartimento di Giustizia Usa alle nozze tra At&T e Time Warner, da cui nascerebbe la più grande compagnia di telecomunicazioni al mondo.

 

(Nella foto la sede di Tim)