Pubblicato il 03/11/2017, 17:30 | Scritto da Gabriele Gambini

Senso Comune, Gli ombrellai: Napoli è una bella donna, che a volte dimentica il trucco

Senso Comune, Gli ombrellai: Napoli è una bella donna, che a volte dimentica il trucco
"Senso Comune", in access prime time su Rai3, racconta i fatti più importanti della settimana attraverso le opinioni di chi svolge mestieri tra i più diversi: dagli artigiani agli studenti, dai tassisti alle insegnanti di yoga. Abbiamo incontrato gli ombrellai di Napoli, parlando con loro di società, politica e social network.

Gli Ombrellai: “Senso Comune dà voce al sentire popolare. Personalmente, aboliremmo la legge Fornero”

Non populista, ma popolare. Di sicuro contiguo alle opinioni che si forgiano per le strade, lontano dalle accademie, vicino ai mestieri. Senso Comune, interessante esperimento targato Standy by me, in onda nell’access prime time di Rai3, mutua il meccanismo del già rodato GoggleBox, ma lo avvicina all’attualità stringente: rappresentanti di professioni tra le più diverse, dagli ombrellai ai tassisti, dagli studenti universitari alle insegnanti di yoga, commentano davanti alla telecamera le notizie più curiose della settimana e quelle che fanno discutere. Senza filtri o direzioni autorali preimpostate. Dando battiti alle pulsazioni vitali di quella “gggente” spesso snobbata eppure tanto tirata per la giacchetta, specie in politica.

Siamo andati a trovare la coppia di ombrellai di Napoli, Mario e Mario Talarico, zio e nipote, artigiani storici dei Quartieri Spagnoli, constantandone la schiettezza contagiosa. Lo zio è un fiume in piena di aneddoti e auspici, il nipote gioca la carta della concretezza, prova a costruire un ponte tra passato e futuro. Amano l’avventura televisiva, sono molto attivi sui social, in politica abolirebbero subito la legge Fornero. Quanto al loro compaesano Roberto Saviano, non ne sono proprio entusiasti. Anzi.

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Perché avete partecipato a Senso Comune?

Nipote: Per fare un’esperienza nuova e farci conoscere. Si tratta di un’ottima promozione anche per la nostra attività.

Zio: Veniamo da una famiglia di attori, ma davanti alle telecamere non recitiamo. Siamo autentici in tutto e per tutto. Questa è la nostra forza.

Quali, tra gli argomenti commentati, vi ha colpito maggiormente?

Nipote: Il caso della madre napoletana che ha cacciato di casa il figlio omosessuale. Troviamo la notizia piuttosto sconcertante. Oppure la diffusione di robot umanoidi per le attività sessuali.

Zio: Ci sono tante cose da dire in questo periodo, io non ne posso più di una certa politica lontana dalla gente. Ai miei tempi non si erano viste cose tanto assurde.

Assurde come?

Zio: Vuole un esempio? Cancellerei la legge Fornero, se proprio vuole saperlo.

Quanto è cambiata Napoli, nel corso di questi anni?

Zio: Napoli è una bellissima donna, solo che a volte si scorda di mettersi il trucco. Ma non le manca niente.

Nipote: Eduardo De Filippo diceva che Napoli è un teatro e noi siamo tutti attori. Noi napoletani ci sentiamo un po’ così. Il nostro palcoscenico è la strada, non potremmo stare senza il contatto con le persone.

Zio: Se mi permettete, Napoli è molto più bella di come la dipinge quello là…

Quello là chi?

Zio: Roberto Saviano. Non le ha fatto una gran pubblicità, Napoli è molto di più di quel che racconta lui.

Senso Comune dà proprio la possibilità di mostrare come la pensa chi vive e lavora al riparo dai riflettori.

Nipote: Mette tante professioni a confronto attraverso le opinioni. A noi fa piacere partecipare perché è come leggere un telegiornale. Ci mette sotto al naso le notizie più importanti.

Pensate che le vostre opinioni abbiano lo stesso peso di quelle di chi fa altri mestieri?

Nipote: Un parere sui fatti nasce da due elementi: l’istruzione e l’esperienza. Artigiani come noi, non potrebbero confrontarsi con accademici, i punti di vista sarebbero inevitabilmente diversi. Ma è proprio in questa diversità che si forma un comune sentire popolare.

Quanto il programma ha cambiato la vostra attività?

Nipote: La gente ci chiede di fare i selfie (ride, ndr).

Zio: La nostra spontaneità piace, i clienti ce lo dicono.

Siete social?

Nipote: Tantissimo! Usiamo i social per farci conoscere. I social sono la salvezza dell’artigianato di oggi. Anche se rovinano l’emozione di incontrare i vip, perché oggi basta essere amici su Facebook o su Instagram, ed è come essere amici nella vita vera.

Confidateci un vostro desiderio, magari correlato a qualche fatto di attualità.

Zio: Vorrei le statue di Totò e Eduardo in piazza del Plebiscito. E poi vorrei vedere aboliti i vitalizi ai politici che non li meritano. E, ripeto, via la legge Fornero!

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Gli ombrellai)