Pubblicato il 31/10/2017, 17:30 | Scritto da Gabriele Gambini

Torna #Riccanza su Mtv, esaltazione ironica dello sboccing like no tomorrow

Quest’anno #Riccanza si arricchisce di nuovi protagonisti: la principessa italo-etiope Jessica Haile Selassie, il nerd pariolino Matteo Cesari, l’imprenditore Alex Diana

Benvenuti a #riccanza parte seconda, il programma scritto da Antonio Gramsci, se Antonio Gramsci avesse le fattezze di Giulia De Lellis, che riscuoterebbe il plauso di Diego Fusaro, se Diego Fusaro facesse una fusione sayan con Valentina Nappi. Il docu-reality prodotto dalla DueB racconta la vita di un gruppo di giovani che hanno in comune il fatto di essere ricchi sfondati e inclini al motto sboccing like no tomorrow (come insegna la sigla dello show, cantata da Il Pagante) e andrà in onda con lo speciale Aspettando Riccanza 2: i nuovi ricchi, martedì 31 ottobre alle 22.50 su Mtv (canale 133 Sky), tirando la volata alla messa in onda completa della nuova stagione, a partire dal 28 novembre.

Mantenendo intatte le prerogative della scorsa edizione, che lo hanno tramutato in un fenomeno social, attirando l’attenzione di un pubblico multiforme, per lo più under 30, pervaso da tre sentimenti distinti: l’emulazione neoliberista, l’odio di classe post marxista o la faciloneria populista. O forse, più semplicemente, il desiderio di vedere la boombastica ereditiera Elettra Lamborghini, il dandy Tommaso Zorzi e soci raccontare la loro vita esagerata che non lesina sui progetti ad alto tasso di spesa. E però #riccanza riesce ad attenuare la portata effimera dei suoi contenuti grazie al salvagente di un’autoironia contagiosa, nonostante Vittorio Sgarbi abbia bollato un suo protagonista come «Emblema di una gioventù depensante e senza idee». Cecilia Padula, direttrice di Mtv, racconta addirittura che il termine “riccanza” è al vaglio dell’Accademia della Crusca per il suo diffuso uso tra i giovani.

Quest’anno il cast del programma si arricchisce di nuovi interpreti. Jessica Haile Selassie, di mestiere principessa, discendente dell’ultimo imperatore etiope Selassie, a cui evidentemente l’Italia deve qualcosa in termini di risarcimento coloniale. Abita in piazza di Spagna a Roma, la sua famiglia non ha possedimenti in Etiopia, tutti i beni sono diventati statali con la caduta dell’imperatore nel 1974, studia marketing, eppure la sua dote sociale contempla un maggiordomo personale e un jet privato. Poi c’è il nerd pariolino Matteo Cesari, ventiduenne italo americano che finanzia startup e, nonostante il grano in tasca, fallisce gli approcci concupiscenti col gentil sesso. Infine, il ventottenne Alex Diana, spocchia baraccona dell’uomo arrivato, abbinata al racconto della sua vita di imprenditore nel settore dell’estrazione dei diamanti.

Proprio la modalità racconto – ogni protagonista descrive la sua vita con punte di ironia esagerata ad arte – diventa il segreto per alimentare i commenti del pubblico e le parodie a essi collegate: in rete da qualche tempo spopola #poveranza, ideale contraltare grottesco dell’originale, in cui le pezze sul sedere diventano una legion d’onore tanto quanto lo strisciare la carta oro.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto il cast di #Riccanza)