Pubblicato il 31/10/2017, 13:34 | Scritto da La Redazione
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Tim – Vivendi: quando il mercato è più veloce di chi lo controlla

Tim – Vivendi: quando il mercato è più veloce di chi lo controlla
Dopo la pronuncia della Consob sul controllo di fatto del gruppo di Bolloré su Telecom, il sistema è entrato in un’altra dimensione. La domanda è: chi sarà il prossimo? Così Nicola Saldutti sul "Corriere della Sera".

Tim-Vivendi, se i mercati sono più veloci dei regolatori

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Nicola Saldutti.

Se c’è una cosa che bisogna dire, con tutti i difetti delle regole di governance italiane, è che adesso il sistema è molto più aperto di prima. E in un momento di grande fluidità degli assetti, non solo se si pensa alle vicende Telecom ma anche alle fusioni bancarie, le regole stanno dando una discreta prova di tenuta. Certo solo qualche anno fa in PiazzaAffari valeva la regola del 50%, un’ossessione per molti azionisti di controllo, poi si è scesi intorno al 29-30%, la quota oltre la quale scatta l’obbligo dell’Opa (Offerta pubblica di acquisto) da parte degli eventuali scalatori. Adesso, con la decisione Consob sul controllo di fatto da parte di Vivendi su Telecom, il sistema delle regole e del mercato è entrato, per certi versi in un’altra dimensione. Chi sarà il prossimo? È la domanda. Con una risposta legata più all’interpretazione, spesso controversa, delle norme, che a certezze consolidate.

Il caso Mediobanca

Una questione antica, quella del controllo di fatto, qualche anno fa il tema venne sollevato dall’Antitrust e dalla stessa Consob per quello che riguardava il ruolo di Mediobanca come primo azionista delle Generali. Un ruolo che nel frattempo la banca di Piazzetta Cuccia ha deciso di ridurre gradualmente. Ecco il punto: l’evoluzione del mercato spesso si muove su dinamiche che le regole fanno fatica a seguire. Pensate all’introduzione delle liste di minoranza e del voto di lista (nel sistema per la prima volta con le privatizzazioni). All’inizio sembravano delle foglie di fico, poi il ruolo delle minoranze è arrivato addirittura a mettere in discussione gli equilibri di controllo in alcuni voti assembleari.

Il regolamento

C’è quel regolamento 139/2004 che indicava due criteri per il controllo: avere più della metà dei diritti di voto e la possibilità, per il socio di controllo, di designare la maggioranza dei membri degli organi sociali. Come dire: qualunque sia l’evoluzione normativa, con la presenza sempre più massiccia degli investitori istituzionali, sarà necessario avere regole chiare, semplici e, possibilmente certe. Per ridurre al minimo la macchina dei ricorsi.

(Nell’immagine il logo di Tim)

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