Pubblicato il 28/10/2017, 14:06 | Scritto da La Redazione
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Antonio Dipollina: “Sirene”, con il fantasy cambia il pubblico di Rai1

Antonio Dipollina: “Sirene”, con il fantasy cambia il pubblico di Rai1
Il problema di Sirene è quello di non spingere di più sul fantasy comico lasciandosi andare davvero. Così oggi il critico Tv di Repubblica.

C’ è sana follia, ma se si vuole depotenziare in futuro la dizione “pubblico tradizionale di Rai 1” ha senso passare da cose siffatte

 

Rassegna Stampa: Repubblica, pagina  62, di Antonio Dipollina

 

CANAL GRANDE

“Sirene”: con il fantasy cambia il pubblico di Rai1

 

IL TRITONE scappa a Napoli e finisce in una squadra di pallanuoto, le sirene lo inseguono da una spiaggia di sassi in quanto è l’ultimo che può proseguire la specie, finiscono nel bed and breakfast di un simpatico jazzista che dopo un po’ non ci capisce più niente mentre i colpi di scena, e di coda, si susseguono. E’ che tutto questo è su Rai1 e l’apice è quando la sirena madre — Maria Pia Calzone — trova uno spunto alla Gomorra, di cui era star, e definisce il fuggiasco “chell’tritone e’mm…”. Il problema di Sirene è quello di non spingere di più sul fantasy comico lasciandosi andare davvero. E alla fine il lavoro di Ivan Cotroneo e Monica Rametta lascia in primo piano i prevedibili congiungimenti tra umani e non-umane, usando come contrappunto (alla Boris) una soap orripilante che passa in tv e appassiona le sirene. C’ è sana follia, ma se si vuole depotenziare in futuro la dizione “pubblico tradizionale di Rai 1” ha senso passare da cose siffatte.

(Nella foto, un frame di “Sirene”)