Pubblicato il 23/10/2017, 17:30 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Lory Del Santo: Le commedie all’italiana, Gianni Agnelli e quel no a Trump

Lory Del Santo: “Gli anni della commedia all’italiana? Un’epoca in cui c’era grande voglia di divertirsi, ma anche tanto desiderio di guadagnare e di mettersi in gioco”

Alzi la mano il maschietto che non ha perso l’innocenza di fronte a una commedia sexy all’italiana. Nessuno osi accampare scuse di ordine anagrafico, titoli come Quel gran pezzo dell’Ubalda…, L’onorevole con l’amante sotto il letto, Viva la Foca, imperversano nei palinsesti televisivi ancora oggi. Hanno anticipato il voyeurismo catodico dei Grandi Fratelli con suggestioni pruriginose, celebrato mostri sacri come Lino Banfi e Renzo Montagnani mentre spiavano dal buco della serratura icone femminili mai toccate dalla mano del chirurgo plastico: Gloria Guida, Edwige Fenech, Serena Grandi. E Lory Del Santo. La Lory nazionale che sopravvive alle ere televisive ed è ancora qui, e tutti si chiedono come faccia a essere Lory Del Santo sempre e comunque: fisicamente ineccepibile, finta lasciva, vera furba, sarcastica all’occorrenza. Una che non ci è, ci fa, e con gusto. A disposizione come opinionista nel duplice appuntamento con Vite da Copertina – Tutta la verità su, martedì 24 e mercoledì 25 ottobre alle 15.45 su TV8.

Le puntate del contenitore di storie saranno dedicate proprio alla commedia all’italiana anni ’70 e ’80. «Un’epoca in cui c’era tanta voglia di divertirsi, molta spontaneità e desiderio di guadagnare», dice la Del Santo ai nostri microfoni. Di recente è stata protagonista di un’incursione a La Zanzara, su Radio 24, in cui ha ammesso: «Legittimo fare sesso in cambio di una parte, ma deve essere sicuro. Darla sì, ma bisogna “vedere cammello”», in risposta alle Asie Argento di tutto il mondo. «Anche a me è capitato di essere avvicinata da uomini che non mi piacevano, ho saputo dire dei “no”».

Benché non abbia mai fatto mistero di essere attratta dal fascino della virilità d’alto lignaggio, ma a carte in tavola ben scoperte: «Ricordo con molto piacere l’avvocato Gianni Agnelli. Un uomo di grande stile, bello nelle sue imperfezioni, non ha mai ostentato la sua ricchezza in modo volgare, come fanno invece tanti arricchiti». Poi c’è stato il “no” a Donald Trump: «Non sarei mai diventata first lady, però mi dispiace non averlo conosciuto meglio sul piano umano e intellettuale». Nel frattempo, ha solcato le ere della tivù: «Sono partita dalla provincia veneta, mia madre era poverissima, in tasca non avevo niente. Desideravo affermarmi, fare qualcosa che mi desse visibilità. Sono arrivate le prime parti nei film, poi è arrivato il Drive In, una specie di commedia all’italiana in versione catodica. Andavano di moda le donne prosperose, io mi mettevo addosso un sacco di cotone». Rimpianti o rimorsi? «Forse non rifarei certi nudi, che comunque restano molto casti». Fino al presente, con l’evoluzione della sua web serie The Lady. Come racconta a TvZoom.
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Lory Del Santo)