Pubblicato il 10/10/2017, 14:32 | Scritto da La Redazione
Argomenti:

Daniele Luttazzi assolto dall’accusa di evasione fiscale

Daniele Luttazzi assolto da evasione fiscale. Il giudice: «Sbloccate il conto, versò i 140.000 euro»

Rassegna stampa: Il Messaggero, di Michele Galvani.

Assolto. Secondo il giudice del Tribunale di Civitavecchia, Daniele Luttazzi non ha evaso 140.660 euro di imposta dovuta al Fisco. La sentenza è stata emessa questa mattina dal giudice Francesco Filocamo: dopo ben quattro udienze e due anni e mezzo di attesa, l’attore e comico di Santarcangelo di Romagna, 56 anni, può chiudere un capitolo iniziato il 31 marzo del 2014. Quel giorno la Guardia di Finanza mise in atto il sequestro preventivo di un conto corrente e Luttazzi finì nel registro degli indagati, presso la procura di Civitavecchia, con l’accusa di evasione fiscale (violazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 74 del 10 marzo 2000), per cui rischiava fino a 18 mesi di reclusione. «Si tratta di un equivoco», aveva detto l’attore appena appresa la notizia.

LE ACCUSE
Tutto è cominciato da una normale verifica della Finanza sulla gestione dei suoi diritti d’immagine. Un controllo di routine, nel 2013, su tutti i contribuenti che però, secondo la Finanza, ha portato alla luce una maxi evasione della società Krassner Entertainment, che gestisce i diritti di immagine di Luttazzi: secondo gli avvocati Federico Calzolai e Andrea Parlatore, che hanno difeso l’attore in aula, la società non è servita a nascondere flussi di denaro. Ma solo a permettere al cliente di lavorare con Enti teatrali dopo che gli era stato vietato di lavorare nella tv di Stato per via dell’editto bulgaro del 2001. Gli avvocati, dopo il primo rinvio a giudizio, hanno fatto una visura dei pagamenti effettuati al Fisco dalla società del loro assistito. Ieri, secondo il giudice Filocamo, non c’è più stata nessuna «incertezza della prova» e per Luttazzi sono arrivati «l’assoluzione completa» e il dissequestro del conto nel mirino. Il processo è stato di competenza di Civitavecchia perché al tempo delle verifiche fiscali, lo showman aveva la residenza a Fregene.

IL PERSONAGGIO E BOVA
Dal Costanzo Show a Mai dire Gol, tra fine anni 80 e gli inizi del 2000 Luttazzi (vero cognome Fabbri) vive in televisione delle stagioni d’oro: la sua ironia graffiante, le sue imitazioni, la sua comicità surreale, conquistano critica e pubblico. Ma nel 2001, con Satyricon su Rai2, scoppia la bufera: dopo le polemiche delle prime puntate, Berlusconi e Mediaset chiedono un risarcimento danni da 40 miliardi di Lire. E parte l’editto bulgaro per «uso criminoso della tv di Stato» come disse Berlusconi riferendosi a Luttazzi, Santoro e Biagi. I loro programma spariscono dai palinsesti Rai. Luttazzi vincerà la causa anni dopo, ma non lavorerà mai più a viale Mazzini. Oggi l’attore si dedica al teatro, senza più il peso dell’evasione sulle spalle. Non proprio la stessa cosa successa a Raoul Bova, condannato invece a 18 mesi nel luglio scorso per evasione fiscale. Identico capo di accusa («dichiarazione fraudolenta mediante artifici») ma con sentenza diversa.

 

 

(Nella foto Daniele Luttazzi)