Pubblicato il 08/10/2017, 16:08 | Scritto da La Redazione
Argomenti: , ,

Will and Grace, nel ritorno la satira è per Trump

Una reunion con molti più telefonini, ma nello stesso spirito per i quattro amici che vivono tutti vicini vicini, niente figli, «era solo un sogno».

 

 

Rassegna Stampa: La Stampa, pagina 29, di Alessandra Comazzi

 

Will and Grace Nel ritorno la satira è per Trump

 

 

«Dodici anni dopo». Con un titolo alla Dumas è tornata Will and Grace, la serie, in inglese con i sottotitoli su Joi, Mediaset Premium, e dal 13 in italiano su La5. Una «reunion» con molti più telefonini, ma nello stesso spirito per i quattro amici che vivono tutti vicini vicini, niente figli, «era solo un sogno». Nella prima puntata, gran satira nei confronti di Trump, e consueta autoironia gay: si ritrovano tutti nello studio ovale, che Grace deve riarredare grazie ai buoni auspici della ricca, svampita, generosa Karen, amica di Melania. E gli altri due sono h per vedere le guardie del corpo del presidente, tutte gay, come ognun sa. E uno dice: «II mio lavoro è diventato più semplice. I pazzi da cui proteggevamo l’ultimo presidente appoggiano questo». Finisce a cuscinate e a recitazione scoppiettante. Grandi attori. A proposito. Come affabula lui, signora mia. Ma chi, Vittorio Gassman parlandone da vivo per Pasolini? Più modestamente, Alessandro Baricco. Come ha ri-dimostrato raccontando Furore di Steinbeck su Rai3. Quella stessa rete dove nel 1993, una generazione fa, direzione Guglielmi, condusse L’amore è un dardo, per la lirica, e poi Pickwick, per i libri. L’amore è un dardo è la rivisitazione popolare delle parole del Trovatore, «L’amore ond’ardo», quando la lirica era la nostra telenovela. E Baricco fu straordinario a narrare le opere come fossero, e di fatto sono, vicende attualissime. Questa, in onda per la Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione, non rendeva soltanto il fascino del romanzo del 1939, strepitoso successo, l’epica di 500 mila americani che dovettero lasciare le terre riarse del Midwest, sognando California. È stato anche, il programma, la celebrazione di un tempio del lavoro e della fatica, abbandonato dalla Fiat, lo spazio Mrf Mirafiori, a Torino. Fondamentale l’accompagnamento musicale, in splendida compenetrazione con il testo, di Francesco Bianconi dei Baustelle. Una bella serata tv. E bella anche quella su RaiStoria: Mariangela, di Fabrizio Corallo, dedicata alla Melato. Un viaggio condotto da Lelia Costa, con ospiti, Renzo Arbore prima di tutto, e deliziosi filmati scovati con certosina perizia. Le conquiste di una grande donna e di una grande attrice: un modello, senza retorica.

 

(Nella foto, i protagonisti di Will & Grace)