Pubblicato il 05/10/2017, 17:34 | Scritto da Tiziana Leone

Marco Carta: Dopo Amici è stato difficile, ora sogno cinema e tv

Marco Carta, tra i protagonisti di Tale e Quale Show, in onda questa settimana di sabato sera, racconta le difficoltà arrivate con la fama e la voglia di trovare anche altre strade

Nella classifica generale di Tale e Quale Show, il programma condotto da Carlo Conti che questa settimana andrà in onda eccezionalmente di sabato sera 7 ottobre su Rai 1, Marco Carta svetta ai primi posti. Eppure il cantante, nato e cresciuto ad Amici, vincitore al Festival di Sanremo nel 2009 con il brano La forza mia, non ha ambizioni di vittoria. Sabato vestirà i panni di Bon Jovi e per il futuro sogna il cinema e un ruolo da conduttore in televisione.

Si sta divertendo a Tale e Quale?

«Tantissimo, eppure ero terrorizzato all’inizio: molti pensano che per un cantante mettersi nei panni di un altro sia più facile, ma in realtà è l’opposto, chi ha già una sua chiara identità ha più difficoltà».

Non c’è competizione fra voi?

«No, io non avverto nessun tipo di competizione».

E’ diverso da come se lo aspettava?

«Io non mi aspettavo niente né in positivo né in negativo, per me dopo tanto tempo in Mediaset era solo il primo programma in Rai»

Che differenze trova tra Amici e Tale e Quale?

«Non sono poi così diversi, si assomigliano molto: Tale e Quale punta tutto nel trucco e nel trasformismo, Amici è un vivaio di talenti da svezzare. Sono agli antipodi ma simili, perché in entrambi ci sono la musica e tante prove»,

Con chi ha legato di più del gruppo?

«Con Filippo Bisciglia ci troviamo molto».

Chi è il più bravo?

«Non c’è, perché non esiste una sola bravura, e questa forse è la differenza principale rispetto ad Amici. In Tale e Quale ogni settimana c’è una rivelazione, per esempio non mi sarei mai aspettato da Platinette un Louis Armstrong fatto così bene. Ogni settimana qualcuno si toglie un asso dalla manica».

Chi non vorreste mai “imitare”?

«Qualcuno con una voce troppo acuta, saprei di non essere in grado».

Hai già dichiarato che non vuoi vincere, è ancora così?

«E’ vero non voglio vincere, mi basta dare qualcosa alla gente e al pubblico e dimostrare che sono professionista serio. Questo per me significa vincere».

Qual è stato il momento più critico della sua carriera?

«Il momento di mezzo tra oggi e ieri: quando arriva la fama improvvisa non capisci più bene quello che sei e quello che eri, sei a metà della trasformazione. Alla fine di questo giro ti rendi conto che ci vuole tempo e che magari non sei mai cambiato, ma è tutta la tua vita a esser cambiata. Ti senti inadatto, in un posto sbagliato».

E tutto questo ora l’ha superato?

«Direi di sì. E’ successo tre anni dopo Amici e ne sono passati quasi dieci».

E dopo Tale e Quale cosa si aspetta?

«Sto già facendo provini per nuovo il disco, poi vediamo anche in Rai se succede qualcosa di inaspettato, magari mi propongono qualcosa di diverso. Ci sono diverse cose che mi attirano».

Per esempio?

«Il cinema, ma non ho mai avuto l’opportunità di poter entrarvi, mi piacerebbe anche fare da spalla in un programma musicale. Diciamo che non ho bisogno di tempo che mi avanzi».

A febbraio c’è anche il Festival di Sanremo…

«Ma guardi, se proprio insiste».

Che ne pensa del direttore artistico e conduttore Claudio Baglioni?

«Conosco bene Claudio, ho duettato diverse volte con lui e non c’è bisogno che io dica che è bravo. Mi hanno colpito la sua straordinaria umiltà e umanità, cose che non mai visto in nessuno. L’ho sempre detto, è uno dei pochi ad essere così come lo vedi, di una dolcezza infinita, un uomo integro, risolto, un pezzo di pane».

Cosa significa Sanremo per lei?

«Per me rappresenta la manifestazione di massimo peso per la musica italiana, negli ultimi anni è tornato a essere vivo e pieno di giovani, un bene anche per portare la nostra musica all’estero».

Visto che sogna di cambiare “ruolo” perché non proporsi anche come co-conduttore, visto che Baglioni è ancora in cerca?

«Gli rivolgiamo un appello? Però direi che è meglio cominciare con qualcosa di più soft, morirei prima dall’ansia».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Marco Carta)