Pubblicato il 14/09/2017, 11:32 | Scritto da La Redazione

Vivendi: secondo la Consob ha il pieno controllo di Telecom Italia

Vivendi: secondo la Consob ha il pieno controllo di Telecom Italia
La Commissione che vigila sulla Borsa parla di controllo ai sensi del Codice civile e del Testo Unico della Finanza. Smontata la tesi dei francesi che sostengono la semplice "direzione e coordinamento". L'AgCom intanto non boccia la nuova proposta dei transalpini che si impegnano ad affidare il 19,19% del Biscione a un blind trust. Ma il monitoraggio sarà serrato. Così Aldo Fontanarosa su "Repubblica".

Consob: Vivendi ha un dominio pieno su Telecom Italia. La società farà ricorso

Rassegna stampa: La Repubblica, di Aldo Fontanarosa.

Vivendi esercita il controllo, e un pieno dominio su Telecom Italia, ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Civile e dell’articolo 93 del Testo Unico della Finanza. È la presa di posizione, certo esplosiva, cui giunge la Consob, sentinella dei mercati borsistici e del risparmio. Da tempo, Consob ha aperto un’istruttoria sulla conquista di Telecom Italia per mano dei francesi. Ora arriva la sentenza, certo non gradita al colosso transalpino dei media che da tempo sostiene di esercitare un’influenza molto blanda sul nostro ex monopolista della telefonia. Noi – dicono da mesi quelli di Vivendi – abbiamo semplicemente la direzione e il controllo di Telecom Italia.

Il verdetto della Consob può avere un impatto forte sui conti di Vivendi. Se la tesi della Consob dovesse prendere piede, i francesi potrebbero essere costretti a consolidare nel loro bilancio generale i 25,7 miliardi di indebitamento netto di Telecom Italia. Un fardello economico molto pesante. Telecom Italia, com’è suo diritto, farà ricorso contro la pronuncia di Consob (si immagina al Tar): il provvedimento – scrive la società in una nota – “si discosta in maniera rilevante dalla consolidata interpretazione in materia di controllo societario, cui la nostra azienda (e ragionevolmente il mercato intero) si è sempre costantemente e rigorosamente attenuta”.

La società “porrà in essere le azioni legali a propria tutela nelle sedi competenti, sicura della correttezza dei propri comportamenti e della solidità delle proprie argomentazioni”. Fin qui le cattive notizie per Vivendi. Quella buona – ma molto meno rilevante – arriva dal Garante per le Comunicazioni (l’AgCom), stavolta su fronte Mediaset. Il Garante prende atto della nuova proposta di Vivendi, che finalmente si impegna a conferire ad un “soggetto indipendente” pari al 19,19 per cento delle azioni di Mediaset che ha in portafoglio. Il Garante, dunque, non boccia il nuovo piano di Vivendi (colosso francese dei media), anche se si riserva di valutare come questo proposito sarà attuato concretamente.

Questi gli impegni dei francesi:
1) Vivendi indicherà un “gestore” al quale conferire la quota in Mediaset eccedente il 9,9% (quindi quasi il 19,9% del Biscione);
2) Vivendi potrà cedere “in qualsiasi momento” tutte o parte delle azioni trasferite al gestore indipendente;
3) Ma il compratore non potrà fare capo a società controllate in qualsiasi modo da Vivendi e Telecom.

Il Garante, con la sua delibera 178 del 2017, ha contestato ai francesi di Vivendi la presenza contemporanea, e forte, sia in Telecom Italia e sia in Mediaset. Assetto che viola le nostre norme anti-concentrazione. Vivendi avrà tempo fino all’aprile del 2018 per trovare un assetto che rispetti le nostre tagliole anti-trust.

Malgrado la proposta di Vivendi fosse nota dal 7 settembre, e così anche l’orientamento favorevole del Garante, il titolo Mediaset ha sofferto molto per l’intera giornata, chiudendo sotto i tre euro a 2,94. La perdita sfiora il 5 per cento. Le vicende italiane – quando ancora non si sapeva della presa di posizione di Comsob, però – hanno un effetto contrario sul titolo Vivendi alla Borsa di Parigi, che tocca i massimi da due anni a questa parte.

 

(Nell’immagine il logo di Vivendi)