Spot Tv: Buondì Motta, tanto rumore per nulla
Lo spot del Buondì Motta crea polemiche, ma alla fine è ben poco rivoluzionario
Nel parco fuori misura di una bellissima villa, una bambina, bella quanto petulante, si lamenta con la mamma, bella come lei e come lei perfettamente impaginata, perché vorrebbe una colazione «sana, gustosa e leggera». Dopodiché la mamma, che sostiene che una merenda così non esiste, viene colpita da un meteorite. Stessa sorte tocca al padre nel soggetto successivo. A chiusura degli spot, compare un cartello che si scusa per l’interruzione e annuncia che la pubblicità riprenderà il più presto possibile. Nel cartello appare anche un Buondì Motta, che viene tempestato di zuccherini a mo’ di piccoli meteoriti.
Per la generazione di Carosello, il Buondì Motta è un’icona, la madre di tutte le migliaia di merendine che sono venute dopo. Per le generazioni successive è probabilmente solo una delle tante, e decisamente la più «vecchia». È comprensibile, quindi, che il marketing dell’azienda abbia pensato di dare uno scossone, nella speranza di coinvolgere un target se non giovanissimo almeno under 50, come fece anni fa per il panettone, facendo infuriare i vegani.
Quello che è incomprensibile, se non sconcertante, è come abbiano potuto pensare di ottenere questo risultato con una campagna così. Volevano prendere in giro le altre merendine trasgredendo i canoni della comunicazione della prima colazione, ormai scolpiti nella pietra? Rompere regole e stereotipi è una strategia classica della comunicazione, peccato che ci voglia un significato forte, che qui chiaramente manca, come manca un’altra componente essenziale: l’intelligenza.
Nonostante le evidenti «analogie», infatti, siamo lontani anni luce dallo spot Vigorsol di 20 anni fa, in cui viene utilizzato esattamente lo stesso meccanismo, ma con intelligente ironia.
GUARDA LO SPOT TV VIGORSOL
Naturalmente c’è chi dirà che lo spot sta facendo il suo lavoro, secondo il principio «purché se ne parli», visto che la Rete non parla d’altro, per colpa anche di un’associazione cattolica, che si è scagliata contro la pubblicità delle merendine, manco fossero preservativi.
Per me ci troviamo di fronte all’ennesimo maldestro tentativo di «farlo strano», all’inseguimento di una viralità il cui valore è tutto da dimostrare in termini di posizionamento del prodotto e poi di vendita. Il fatto, poi, che ci siano migliaia, o forse centinaia di migliaia, di persone su Facebook che si dichiarano indignati da questo spot è semplicemente desolante.
Brand: Buondì Motta
Agenzia: Saatchi & Saatchi
Pianificazione: PHD Italia
Produzione: Filmmaster
Regia: Ben Callner
Social Media: MSLGroup Italia
Compost
(Nella foto un frame dello spot tv Buondì Motta)