Pubblicato il 21/08/2017, 17:03 | Scritto da Andrea Amato

Barcellona salva la faccia a La vita in diretta estate su Rai 1

Barcellona salva la faccia a La vita in diretta estate su Rai 1
L’attentato della Rambla fornisce contenuti al contenitore giornalistico di Rai1, che per tutto agosto ha prodotto spazzatura.

La vita in diretta estate su Rai 1 è condotto da Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio

Lunedì 14 agosto, su Rai 1 va in onda come ogni giorno La vita in diretta estate, condotto dai giornalisti Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio. Gran parte della puntata è dedicata a una sequela di banalità sconcertanti su Napoli. Una disperante infilata di luoghi comuni: il babà è buonissimo, ma anche la sfogliatella. La piaga del mercato del falso, che in realtà è comprato dalle signore del Nord e non certo dalle vere napoletane doc. E poi Marta Flavi che racconta dei suoi mesi vissuti nel capoluogo campano quando lavorava per la Rai: una città che le è rimasta nel cuore. Perché alla fine vedi Napoli e poi muori.

È enorme l’angoscia nell’assistere a questo scempio televisivo sulla rete ammiraglia della tv di Stato, con la sensazione che i due giornalisti siano i conduttori più inadeguati della storia di Rai 1. Una scelta incomprensibile del tema e uno svolgimento sciatto da parte di autori e redazione, per provocare sempre più indignazione in chi paga il canone (ormai tutti). Tanto vale mandare in onda qualche bel film in bianco e nero, per mantenere viva la memoria cinematografica italiana.

Giovedì 17 agosto e giorni seguenti. L’attentato terroristico di Barcellona ovviamente tiene banco e cannibalizza l’attenzione di tutte le reti con lunghe dirette. Anche Rai 1 copre il tragico evento e La vita in diretta estate non può esimersi. Magicamente Rinaldi e Poggio, da inutili commentatori di temi insulsi, si trasformano in professionisti capaci e preparati, riuscendo a mantenere la diretta per ore e a gestire il traffico dei collegamenti dalla Rambla, dei contributi registrati e degli interventi in studio di colleghi più o meno autorevoli (è agosto e i migliori sono tutti in vacanza).

La piacevole sorpresa, però, accresce lo sdegno: possibile che la tv di Stato debba aspettare un evento così tragico per offrire contenuti di qualità ai suoi telespettatori? Se le professionalità ci sono, perché vengono così mal utilizzate quotidianamente? Davvero si pensa che il pubblico sia così bue e ignorante da bersi solo banalità sul Vesuvio e la pizza? Urge un profondo esame di coscienza da parte dei vertici di viale Mazzini, per raddrizzare una volta per tutte questa pericolosa deriva e traghettare finalmente la Rai in un mare di cultura e informazione, lasciando ad altri le paludi dell’infotainment senza senso.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio)