Pubblicato il 13/08/2017, 16:30 | Scritto da La Redazione

Tv: con il canone in bolletta 5,6 milioni di abbonati in più

Tv: con il canone in bolletta 5,6 milioni di abbonati in più
La misura antievasione del canone introdotta con la legge di Stabilità 2016 ha dato risultati andati oltre le più rosee aspettative. Così Marco Mobili su "Il Sole 24 ore".

La misura antievasione del canone introdotta con la legge di Stabilità 2016 ha dato risultati andati oltre le più rosee aspettative

Rassegna stampa: Marco Mobili per Il Sole 24 ore

Oltre 5,6 milioni di abbonati alla Tv di Stato in più guadagnati in un solo anno. Un risultato sognato per anni dalla televisione pubblica, prima beneficiaria del gettito del canone. E questo grazie al prelievo rateizzato del canone direttamente nella bolletta elettrica degli italiani. Una misura antievasione introdotta con la legge di Stabilità 2016 che ha dato risultati andati anche oltre le più rosee aspettative. La gestione dell’imposta attraverso i contratti di fornitura dei servizi elettrici ha infatti consentito di far emergere nel 2016 il 34,2% di contribuenti in più rispetto al 2015 obbligati al pagamento del canone Tv in quanto detentori di un apparecchio televisivo.

Secondo i dati resi noti dall’agenzia delle Entrate e sintetizzati qui in pagina sono stati più di 22,2 milioni i contribuenti che hanno pagato il canone. Due anni fa l’asticella si era fermata a poco più di 16,5 milioni di soggetti. Ed è nelle sei regioni del Sud d’Italia che la misura anti-evasione ha dato i frutti maggiori. Complessivamente la crescita percentuale degli abbonati emersi è di circa il 44%. Anche se, percentualmente, l’incremento più significativo è da attribuire alle isole maggiori con un +50 per cento.

È in Campania che si registra la percentuale più alta di emersione con oltre il 68% seguita dal 58,1% della Sicilia e dal 57,3% della Calabria. Guardando al Nord è il Veneto che fa registrare un +38,1% di emersione dal “nero televisivo” seguito dal Piemonte (33,8%) e dal Trentino (32,9%). La crescita dei soggetti obbligati al pagamento ha trascinato verso l’alto anche il gettito, dimostrando che dall’incrocio dei dati e dal contestuale ricorso del meccanismo del sostituto d’imposta (il canone viene prelevato direttamente dalle compagnie del servizio elettrico) offrono maggiori garanzie rispetto al principio dell’autotassazione.

A dimostrarlo sono i numeri pubblicati sul sito del dipartimento delle Finanze: nel 2015 il gettito del canone di abbonamento radio e Tv si attestava a 1,721 miliardi mentre nel 2016 con il canone in bolletta l’Erario ha incassato poco più di 2 miliardi di euro. E per di più con un canone ridotto di 13,5 euro annui visto che nel 2015 l’abbonamento alla Tv pubblica costava 113,5 euro e nello scorso anno il Governo lo ha ridotto a 100 euro.

Una corsa al ribasso che si è registrata anche per l’anno in corso. Infatti il canone Tv quest’anno si attesta in 90 euro prelevati sulle bollette elettriche in 10 rate da 9 euro l’una. Nel primo semestre 2017, stando ai dati delle entrate tributarie diffusi dalle Finanze il 5 agosto scorso, il canone Tv si attesta a 843 milioni di euro.

Così come prevede la stessa legge di Stabilità del 2016 l’eventuale extragettito del canone ordinario dovrà essere destinato, fino al 2018, all’innalzamento della soglia di esenzione per gli anziani a 8mila euro e soprattutto all’abbassamento della pressione fiscale sui contribuenti che possiedono un televisore: sulla falsariga di quanto già accaduto quest’anno con la riduzione a 90 euro annui il canone Tv potrebbe subire un’ulteriore riduzione anche nel 2018. A sperare poi in un successo delle entrate da abbonamento saranno le emittenti radiotelevisive locali destinatarie di una quota dell’extragettito.

(nell’immagine il logo Rai)