Pubblicato il 06/08/2017, 13:30 | Scritto da La Redazione

The Handmaid’s Tale trionfa ai TCA Awards 2017

The Handmaid’s Tale trionfa ai TCA Awards 2017
The handmaid's tale è targata MGM Television e ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood, arriverà in Italia su TimVision dal 26 settembre, ipotizzando un futuro distopico.

The Handmaid’s Tale sbarcherà in Italia in anteprima su TimVision dal 26 settembre

Dopo aver collezionato 13 nomination per gli Emmy Awards 2017, The Handmaid’s tale ha trionfato, sabato 5 agosto, alla cerimonia dei TCA Awards, che si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, aggiudicandosi il titolo di miglior programma dell’anno e di migliore serie drammatica.

La serie tv targata MGM Television ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood (in italiano Il racconto dell’ancella), con Elisabeth Moss (Peggy Olson in Mad Men, vincitrice del Golden Globe per Top of the Lake), Alexis Bledel (Rory in Una mamma per amica, Sin City), Samira Wiley (Poussey in Orange is the new black), Ann Dowd (The Leftovers, Masters of Sex, Io e Marley), e Yvonne Strahovski (Dexter, Chuck), arriverà in anteprima esclusiva per l’Italia su TimVision dal 26 settembre.

In un futuro non troppo lontano, gli Stati Uniti d’America sono caduti in favore della società di Gilead. Questo regime, in un mondo devastato da guerre, terrorismo e inquinamento, è guidato da estremisti religiosi che, dopo aver imposto la legge marziale e sospeso la Costituzione in seguito a un attentato, hanno creato uno Stato totalitario, militarizzato e misogino in cui le donne vengono considerate degli oggetti di proprietà dello Stato e private di qualsiasi diritto. Studenti universitari, omosessuali (definiti come “traditori di genere”), ribelli e chiunque non segua la linea governativa, viene ucciso pubblicamente o mandato nelle “colonie” a lavorare i rifiuti tossici per poi morire avvelenato. La popolazione femminile è divisa in diverse categorie, accomunate dall’impossibilità di avere qualsiasi libertà di base: lavorare, leggere, uscire di casa, parlare o possedere denaro. Una parola sbagliata può portare alla morte dato che le condanne sono giustificate come volere di Dio. Le “ancelle”, uniche fertili fra tutte le categorie riconosciute, sono considerate utili solo per la procreazione. Vivono nella residenza del Comandante, costrette in una schiavitù sessuale giustificata dalla volontà di ripopolare un mondo ormai distrutto da catastrofi ed eventi naturali devastanti, dove solo un neonato su cinque nasce sano e in forze.

La serie è incentrata sulla figura dell’ancella Difred, (Di-Fred significa proprietà di Fred, il suo Comandante). La protagonista ricorda perfettamente com’era la vita prima di questo regime dittatoriale, viene raccontata anche allo spettatore attraverso ricorrenti flashback che mostrano come voglia sopravvivere, ma anche ritrovare la figlia che le è stata letteralmente strappata dalle mani: «Il mio nome è Difred. Prima avevo un altro nome che adesso è proibito. Tantissime cose sono proibite ormai». Difred è interpretata da Elisabeth Moss; l’attrice, che in carriera può vantare un Golden Globe e un Satellite Award per Top of the lake, oltre alle numerose nomination ad Emmy e Golden Globe per l’interpretazione di Peggy Olson in Mad Men, è attualmente in corsa agli Emmy 2017 per la categoria Migliore attrice protagonista in una serie drammatica.

La pubblicazione del romanzo di Margaret Atwood aveva destato numerose polemiche per la durezza delle tematiche trattate, al punto che alcune high school americane decisero di vietarne la disponibilità. La Atwood rispose a ogni critica affermando che tutti gli episodi raccontati sono fondati su pratiche realmente adottate contro le donne in diversi periodi storici. Così come nel romanzo, anche nella serie tv, le barbarie vengono raccontate direttamente nella loro crudeltà senza filtri, a partire dalle ancelle, costrette ad indossare tuniche rosse e copricapi bianchi che nascondono il viso, perché se lo sguardo viene giudicato indiscreto l’occhio destro viene immediatamente asportato: «siamo delle bestie da riproduzione, gli occhi non ci servono».

La stessa Alexis Bledel (Mad Men, Sin City), nota per aver interpretato Rory Gilmore in Una mamma per amica, sarà protagonista di una scena scioccante: «Abbiamo girato la scena nel pieno della notte in un ospedale vuoto. Sembrava di girare un film horror, quello che succede a Diglen (l’ancella che interpreta nella serie tv) è qualcosa di terribilmente feroce». A tal riguardo, l’ideatore Bruce Miller (E.R., Eureka, The 100) spiega che la durezza del racconto è necessaria «Proprio perché queste cose avvengono ancora nel mondo». Miller è anche produttore esecutivo insieme a Warren Littlefield (Fargo), Daniel Wilson, Fran Sears e Ilene Chaiken.

La serie tv è stata acclamata in maniera unanime dalla critica: il Guardian la definisce come «Il migliore show da vedere quest’anno», l’Hollywood Reporter aggiunge che «è il migliore, ma anche il più importante», il New York Times parla di «una serie tv estremamente forte, essenziale e spaventosa», secondo il Washington Post «è una serie magnifica e veramente inquietante», Variety sottolinea come si tratti di un «ottimo, straziante, adattamento del romanzo», mentre per il Time «si tratta di uno show che funziona e che probabilmente sarà visto e discusso per anni a venire».

(nell’immagine, una scena di The handmaid’s tale)