Pubblicato il 18/07/2017, 19:34 | Scritto da Gabriele Gambini

Fayna: Per il Fantacalcio scommetto su Paloschi, ma vorrei avere Ibra in studio

Fayna: Per il Fantacalcio scommetto su Paloschi, ma vorrei avere Ibra in studio
Assieme ad Ale Bonan e Gianluca Di Marzio è volto fisso di Calciomercato-L'originale, dalle 22.45 su Sky Sport 1. Ecco come Valerio "Fayna" Spinella si racconta a TvZoom.

Fayna: “La forza di Calciomercato – L’originale sta nella capacità di variare linguaggi e registri a seconda della situazione, oltre a un rinnovamento costante”

Lo chiamano Fayna, rapinoso nomignolo assemblato sui campetti milanesi di periferia del campionato calcistico CSI, quando Valerio Spinella militava nella Nabor e sgambettava come un Aristoteles pre-Longobarda: pochi mezzi, tanti polmoni. L’esperienza è riassunta in un libro, Io sono naborista, che altro non è se non: «Il meglio del giornalino oratoriale della squadra, assieme a pochi altri lo impaginavamo artigianalmente, condito di aneddoti e di pagelle sulle partite giocate, per farlo leggere a tutti i compagni». Esperimenti rudimentali di giornalismo prima di diventarlo davvero, un giornalista. Oggi Fayna presidia l’area di rigore di Calciomercato-L’originale (fino a venerdì 21 luglio alle 22.45 su Sky Sport 1 e, dopo una pausa, dal 14 al 31 agosto, stessa ora e stessa rete), allestendo col conduttore Alessandro Bonan un tandem efficace e spassoso. Con Gianluca Di Marzio impegnato a tradurre in gol le notizie estive per calciomaniaci e amatori.

Partecipare a una trasmissione sul calciomercato garantisce sorprese quotidiane, visto l’andazzo delle compravendite di quest’anno.

Sembra di essere tornati negli anni’90. L’altra sera, durante una cena, per errore ho parlato di una trattativa riferendomi al prezzo in lire, anziché in euro (ride, ndr). Questo perché volano cifre alte, si sente odore di affari saporiti, anche di quelli in attesa di ufficialità, che concorrono a tener desta l’attenzione del pubblico. Sapevamo che tutti si sarebbero scatenati, la telenovela Donnarumma è stato solo l’innesco di una miccia. E dimostra una cosa: il calciomercato è ciclico, nelle sue curve e nei suoi momenti di picco.

Quindi evviva i cinesi e i loro soldoni freschi?

I cinesi stanno operando nel modo giusto sulla strada della suggestione. Sul profilo finanziario, la loro efficacia a lungo termine è ancora da verificare, ma il tempo ci dirà che cosa succederà. Di sicuro Milan e Inter hanno a disposizione squadre competitive. Soprattutto Montella, con un materiale umano nuovo e ricco da assemblare.

Sei abituato a tenere il polso della situazione sui social.

Su Twitter c’è tanta partecipazione. La gente commenta, dapprima con scetticismo, ora con grande speranza. In molti osservano come oggi sia sufficiente essere un calciatore solamente promettente, non ancora affermato, per finire al centro di attenzioni milionarie. Questa, senza retorica, è la vera novità di quest’era.

Tue sensazioni personali?

Per istinto scommetterei su Andrè Silva del Milan, perché è davvero un’incognita, una variabile anomala che potrebbe attestarsi tra Shevchenko e Ricardo Oliveira. Mi spiego: Sheva è esploso subito, ma non erano in tanti in Italia a conoscerne le caratteristiche, infatti tutti ne hanno lodato le qualità soltanto a posteriori. Ricardo Oliveira, invece, in Spagna segnava a ripetizione, ma in Italia non è riusciuto a inserirsi. Da tenere d’occhio è anche Schick, se i problemi di questo periodo saranno risolti.

Ogni anno sei protagonista del Fantacalcio. Consigli per imbastire un fantamercato sensato?

Puntare sulle certezze, non esagerando troppo con le sorprese. L’affidabilità di punteggio è fondamentale per costruire una squadra forte. Sperando nella buona sorte. L’anno scorso chi aveva puntato su Milik aveva fatto centro, poi il suo infortunio ha scompigliato le carte. Molto importante è anche saper scandagliare il sottobosco delle squadre meno blasonate, dove si possono trovare bomber che danno soddisfazione. Uno come Paloschi alla Spal potrebbe trovare la sua dimensione, rivelandosi un fantacquisto utile. Il confine tra il capire di pallone e saper azzeccare la scelta giusta è sottile: l’anno scorso, per esempio, chi avrebbe scommesso su Belotti?

Prima hai parlato di Twitter. Quanto conta l’interazione con la rete per il tuo mestiere di giornalista?

Col popolo della rete bisogna sapersi dare delle regole per interagire al meglio. Ci sono colleghi che rispondono agli haters e, a mio avviso, è un errore, non ha senso alimentarli. Io cerco di rispondere a tutti, magari non con le parole, ma con segnali come i like o i cuoricini. Il pubblico da casa vede il nostro Calciomercato come un’appendice del salotto di casa e si sente in dovere di partecipare con estrema confidenza. A volte con testimonianze tenerissime e molto belle.

Come si è evoluta la tua esperienza in Sky?

Potrei sintetizzarla in due aspetti: un gran lavoro di redazione alla base, seguito dall’apparizione in studio davanti alle telecamere come anello finale di una catena lunga. Sfogliando il mio album di ricordi, mi viene in mente la mia prima diretta: tre ore che tiravano la volata allo storico mondiale del 2006. Avevo 24 anni, tutto mi sembrava incredibile. Poi sono molto legato a Attenti a quei due, con Vialli e Rossi. Mi porto dentro anche il Fantascudetto 2008/2009 con Marco Cattaneo. Fino al rapporto con Ale Bonan.

Con Bonan l’intesa dura da parecchi anni.

Un’intesa che funziona molto bene. Il segreto di Calciomercato-L’originale sta nell’introduzione di piccole innovazioni capaci, stagione dopo stagione, di arricchire il contenuto, trattato con compostezza e intelligenza. Una delle caratteristiche vincenti di Bonan è la variazione dei registri a seconda del contesto. In questo modo ci si può affrancare dai tecnicismi, costruendo un racconto accattivante.

Hai messo il piede a Sky partecipando a un programma come pubblico.

Mi piaceva il modo di raccontare il calcio di Marco Cattaneo. Così mi sono proposto. Lui mi trovò disinvolto e spensierato. Da lì ho cominciato.

Del resto, il racconto del calcio consente di mettersi alla prova con linguaggi multiformi, mai uguali a sé stessi.

Sono affascinato dalle capacità narrative di Marco Bucciantini. Scrive in modo sublime e ha una memoria storica sugli avvenimenti del passato invidiabile. Mi piacerebbe possedere la metà della sua capacità di rielaborare i ricordi calcistici al momento giusto, traducendoli in articoli o interventi.

Il giocatore che vorresti in studio a Calciomercato-L’originale.

Zlatan Ibrahimovic. Uno di quegli animali sportivi misteriosi, affascinanti, persino pericolosi. Un po’ come un leone: lo temi, però lo ammiri e lo rispetti. Avvicinare mostri sacri del calcio è un po’ come entrare in contatto con gli eroi Marvel, sa di irreale e tangibile a un tempo. Ricordo di aver provato questa sensazione quando mi trovai a pochi metri da Ronaldinho.

Dopo Io sono naborista, hai mai pensato ad altre pubblicazioni a tema calcistico?

Per il momento no. Il lavoro di redazione assorbe così tanto che a volte tutti noi ci scordiamo persino di mangiare. Ma è il prezzo da pagare quando si fa di una passione un mestiere. Per il futuro, chi lo sa.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto, da sinistra, Valerio “Fayna” Spinella con Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio)