Pubblicato il 15/07/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione

Myrta Merlino: “L’aria che tira”, una start-up di successo

Myrta Merlino: “L’aria che tira”, una start-up di successo
«Mi dicevano che quell'orario era la fossa delle Marianne. Non funzionava niente, dall'attualità alla cucina». L’intervista oggi sul Corriere della Sera.

«La forza di questa rete sta proprio nel fatto che ognuno di noi ha un linguaggio diverso: Mentana, Floris, Formigli, Gruber, ognuno ha la sua chiave per raccontare i fatti».

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 47, di Stefano Landi

La conduttrice del programma su La7

Myrta Merlino: «L’aria che tira», una start-up di successo

 

Chiamatela pure, mago Merlino. Da sei anni, tutti i giorni in onda, Myrta Merlino ha chiuso l’ultima stagione de «L’aria che tira» su La7 con uno share del 5,68 per cento. Nonostante le insidie della fascia oraria e la concorrenza dei tg. «Mi dicevano che quell’orario era la fossa delle Marianne. Non funzionava niente, dall’attualità alla cucina. La nostra è diventata una start-up di successo. Il programma funziona perché non ho mai considerato il pubblico del mattino una platea di serie B. Ogni settimana aggiungiamo qualcosa» racconta Merlino, dopo aver chiuso un’altra stagione dando del tu all’Auditel e con la possibilità di un affaccio serale nella nuova stagione del canale. Il programma durante l’estate va in onda ogni giorno con al timone Francesco Magnani e Gianmaria Pica, due della «squadra Merlino». «Il merito che mi riconosco è aver allenato un gruppo di ragazzi che in molti casi nemmeno venivano dal mondo della tv» spiega la conduttrice napoletana, volto storico di La7. «La forza di questa rete sta proprio nel fatto che ognuno di noi ha un linguaggio diverso: Mentana, Floris, Formigli, Gruber, ognuno ha la sua chiave per raccontare i fatti». C’è il gioco di squadra. Poi però anche i meriti del conduttore: «Arrivo dalla scuola Minoli. Ma il mio sogno è immaginare uno show alla David Letterman. Raccontare il reale con un approccio ironico. In Italia non è facile, ma io sono così nella vita. Fare questo mestiere significa surfare ogni giorno sull’onda delle notizie. E se queste sono alte è più facile prendere slancio. Con noi lavora una squadra di 25 giovani film-maker: è con loro che voglio raccontare dal basso questo Paese che cambia».

 

(Nella foto, Myrta Merlino in una puntata de L’aria che tira)