Pubblicato il 07/07/2017, 19:31 | Scritto da Tiziana Leone

Alessandro Greco: Sogno un contratto a lungo termine con la Rai

Alessandro Greco guiderà per il secondo anno Una voce per Padre Pio, domani sera in diretta su Rai 1

Domani, sabato 8 luglio, in prima serata su Rai 1 torna Una voce per Padre Pio in diretta dall’Aula Liturgica Padre Pio – Piana Romana a Pietrelcina, terra natale di Padre Pio e culla della Spiritualità. Alla conduzione per il secondo anno Alessandro Greco che quest’anno sarà affiancato da Lorena Bianchetti. Tra i tanti ospiti anche Michele Placido, Lina Sastri, Sergio Assisi, Elodie, Ermal Meta, Gigi e Ross. Enzo Palumbo racconterà i progetti realizzati in Costa D’Avorio nell’arco dei questi anni a partire dagli ultimi: una casa famiglia, due villaggi per bambini diversamente abili, un orfanotrofio. Anche questa edizione sarà legata a una Campagna di Raccolta Fondi a sostegno dei progetti che l’Associazione Una Voce Per Padre Pio Onlus porta avanti sempre con grande determinazione.

Alessandro Greco torna da Padre Pio…

«La mia assoluta e totale priorità è per la raccolta fondi, perché con quei soldi da 18 anni si fanno cose importanti e concrete in molte parti del mondo, in particolare in Africa».

Mi pare di capire che questo appuntamento per lei rappresenta qualcosa di più di una serata televisiva da condurre.

«È così, è una bellissima serata, con un cast che molti programmi si sognano, con storie e testimonianze di vita, fede, conversione a Dio attraverso la figura di padre Pio, con la consapevolezza che si sta facendo del bene. Sarebbe una formula da adottare sempre nei programmi, perché fare beneficienza solo nelle trasmissioni dedicate? Si potrebbe fare in ogni programma».

Magari con troppe richieste gli italiani smetterebbero di essere generosi.

«Siamo un popolo generoso, consapevoli sempre che l’unione fa la forza. Secondo me inviare un paio di euro con un sms è qualcosa che chiunque riesce a fare».

Diciamo che forse non tutti i suoi colleghi sarebbero d’accordo.

«Io sarei il primo a dare l’esempio a tutti in questo senso. Il mio ruolo privilegiato mi mette nella condizione di poter fare di più degli altri. Anche per la serata di domani mi metto al servizio del messaggio evangelico, della verità di Dio e di Padre Pio».

Avrete molti ospiti, hanno accettato tutti subito il vostro invito?

«Subito e volentieri. Molti hanno fede e devozione insospettabili nei riguardi di Padre Pio, una fede che viene vissuta con grande discrezione, intimamente».

Dopo l’esperienza dello scorso anno si aspettava di tornare a condurre questa serata?

«Lo speravo. Per me, cattolico praticante è una coincidenza straordinaria. L’anno scorso abbiamo ottenuto un buon risultato di ascolto così come nella raccolta fondi, per cui è stato seguito il criterio squadra che vince non si cambia».

In questa stagione televisiva è finalmente tornato su Rai 2 a condurre Furore, un sogno che aspettava da tanto.

«Se ne parlava da tempo e dopo tanti tentativi non andati a buon fine siamo riusciti a realizzarlo in tempi rapidissimi grazie al direttore di rete Ilaria Dallatana che era in cerca di un programma musicale diverso dai soliti talent, genere ormai inflazionato».

Soddisfatto di come sono andate le quattro puntate?

«L’ascolto fatto nelle quattro puntate è paragonabile a quello che Furore faceva anni fa, con la differenza che ora c’è molta più offerta televisiva. Senza contare che sui social è stato un fenomeno pazzesco».

Significa che vi hanno guardato anche i giovani?

«Sì, gli affezionati di sempre e i giovani che ci scoprivano per la prima volta».

Tornerà Furore nella prossima stagione?

«Questo dipende dalla direzione, abbiamo visto che la macchina nonostante sia un modello un po’ datato è stata tenuta bene e cammina. Basta rimetterla in moto».

Cosa ne pensa del tetto agli stipendi e delle polemiche sui cachet elevati di alcuni suoi colleghi?

«Non entro nel merito, ho avuto un unico contratto in esclusiva con la Rai appena arrivato, nel 1997. Un contratto biennale e nulla più, quindi non ho parametri per valutare è molto più facile che una valutazione arrivi da chi ha avuto rapporti continuativi con l’azienda».

Le piacerebbe avere un contratto continuativo con la Rai?

«Ovviamente sì. Sono stato in qualche modo scoperto dalla Rai ad appena 25 anni, un caso ancora oggi irripetibile, sono stato preso e messo in prima serata, quindi questo senso di appartenenza alla tv di Stato è inevitabile. Sarebbe bello poter avere un rapporto in esclusiva e poter pianificare e programmare i progetti, mi manca un po’ il senso di continuità e stabilità che un contratto a lungo termine ti offre».

Quale progetto vorrebbe proporre alla sua azienda?

«Un conduttore deve essere capace di adattarsi ai prodotti più disparati e diversi, anche se io mi vedo adatto al varietà e alla musica».

Lo si è visto durante la sua partecipazione a Tale e Quale Show

«Alcuni sono rimasti scioccati, non si aspettavano da parte mia quella capacità di fare lo showman che ho dimostrato, eppure quando ho iniziato nelle piazze da ragazzino facevo proprio quello».

La partecipazione a Tale e Quale le ha dato modo di mostrare un lato inedito di lei?

«Sì assolutamente. Nell’ambito dei programmi dedicati ai professionisti Tale e Quale è il migliore, non c’è programma che ti possa far uscire al meglio, la tua parte umana e artistica viene esposta a 360 gradi. Ecco, per esempio, se dovessi ballare non garantirei, sono un tronco».

Magari Milly Carlucci la chiama proprio per quello…

«Fra me e il ballo c’è l’oceano, forse lo vivrei con troppa frustrazione perché mi vergogno, mentre il canto lo trovo liberatorio. Ma forse sarei il concorrente ideale proprio per il mio essere impacciato, per loro potrebbe essere molto accattivante».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Alessandro Greco)