Pubblicato il 28/06/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione
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Maggioni: Non potevamo permetterci di perdere Fabio Fazio

Fazio e il contratto Rai, Freccero: il dg lo riveda. Maggioni: «Fabio via dalla azienda? Non so se avremmo retto»

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Paolo Conti.

Quella di mercoledì 28 giugno a Milano alle 12 all’Università degli Studi di Milano, sarà sicuramente una presentazione dei palinsesti Rai 2017-2018 meno formale e probabilmente più tempestosa del solito. Proprio oggi, in commissione di Vigilanza Rai, il caso del rinnovo del contratto quadriennale a Fabio Fazio per restare alla Rai e per il suo passaggio da Raitre a Raiuno (2.2 milioni di euro annui, più le spese per la produzione e i collaboratori) è diventato a tutti gli effetti un caso politico-istituzionale vista l’accesissima discussione in commissione parlamentare di Vigilanza, l’organo di controllo e di indirizzo della tv pubblica.

«Noi costretti»

Il consigliere Arturo Diaconale (area Centrodestra) ha affermato senza mezzi termini: «Siamo stati costretti a sottoscrivere il contratto di Fabio Fazio, ci è stato detto che se non avessimo chiuso l’accordo la mattina del 24, avrebbe firmato con un’azienda concorrente….Voglio precisare che non siamo stati costretti con una pistola puntata alla tempia, ma siamo stati costretti dal Codice civile. Se non avessimo firmato il contratto avremmo potuto rispondere per danno procurato all’azienda». Va notato che Diaconale, quel 24 giugno, votò contro il pacchetto complessivo dei palinsesti proposto dal nuovo direttore generale Mario Orfeo ma disse sì al contratto di Fazio. Le parole di Diaconale hanno suscitato l’immediata reazione di Michele Anzaldi, Pd, segretario della Vigilanza: «Le parole del consigliere Diaconale sono gravissime. Se i componenti del Cda Rai firmano il via libera ai contratti sotto costrizione, perché non in grado di valutare i profili del codice civile e quindi sotto presunto obbligo di responsabilità, significa che bisogna chiedersi se questo Cda possa ancora andare avanti, significa che occorre valutare se non sia il caso di azzerarlo».

Freccero e Maggioni

E poi c’è stato l’intervento di Carlo Freccero (indicato a suo tempo nel Consiglio dal Movimento 5 Stelle): «Chiedo a voi parlamentari di intercedere presso il Direttore generale perché si possa rimettere in gioco il contratto di Fazio. In questo momento si agitano portafoglio e prodotto. Ho lavorato con Fazio e credo che la sua dedizione al lavoro sia massima, ma come si può pensare che un prodotto oggetto di questa campagna possa sopravvivere all’audience? Io temo che venga distrutta, questa audience». Freccero teme, insomma, che l’impopolarità registrata da Fazio per questo contratto possa tradursi in una flessione di ascolti: «Le star che lavorano in Rai non sono dipendenti del servizio pubblico ma sono la merce stessa che viene proposta al pubblico, sono l’audience che non è separabile dall’artista che ne rappresenta il testimonial». Invece la presidente Monica Maggioni ha difeso a spada tratta il contratto: «Fabio Fazio fa parte della storia della Rai. Vedere transitare quel marchio, quel volto, quel format su un’altra emittente avrebbe comportato uno scossone al quale non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema. Questo Cda non avrebbe potuto prendersi l’onere di decidere che Fazio passava alla concorrenza. Io il contratto con la concorrente non l’ho visto, ma quale concorrente te lo farebbe vedere? Non ho dubbi sul fatto che esistesse e sono certa che chi lo ha negoziato negherà la sua esistenza». E poi ha chiuso con una battuta sui continui attacchi contro gli attuali vertici Rai, che secondo Maggioni diventano autentici bersagli: «Non è la cosa migliore lavorare costantemente come piccioni con un mirino disegnato sulla schiena, non è esattamente la condizione migliore, ma è il ruolo che ci è dato e cerchiamo di farlo al meglio. Io continuo a pensare che tenere questa azienda centrale e prioritaria rispetto al sistema dei media sia una garanzia non solo per quelli che ci lavorano, ma anche per chi paga il canone». Dopo tutto questo, è chiaro che mercoledì non si tratterà di una cerimonia formale ma di un confronto sostanziale, visto che presidente e direttore generale dovranno rispondere alle domande dei giornalisti. Che a questo punto chiederanno ai vertici Rai come sono andate davvero le cose: e quali fossero le offerte arrivate a Fazio.

(Nella foto Fabio Fazio)