Pubblicato il 25/06/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione
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La Rai e il caso Fazio: bordate da Fico, esposto di Anzaldi

La Rai e il caso Fazio: bordate da Fico, esposto di Anzaldi
Anzaldi ha inviato ieri una lettera-esposto al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e al procuratore regionale del Lazio della Corte dei conti Andrea Lupi, chiedendo loro di accendere un faro sul rinnovo del contratto. Così oggi sul Corriere della Sera.

Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza della Rai ed esponente di spicco dei 5 Stelle, ha definito Fazio «il classico comunista col cuore a sinistra e il portafogli a destra»

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 7, di Fabrizio Caccia

 

La Rai e il caso Fazio Bordate da Fico, esposto di Anzaldi

M5S: ha cuore a sinistra e portafogli a destra

L’Anac chiamata in causa non ci compete

Come Icardi

II senatore del Pd Margiotta: «Lungi da me difendere Fazio, simile a Icardi»

 

ROMA «Sul nuovo contratto a Fabio Fazio si pronuncino l’Anac e la Corte dei conti». E ‘durissima la presa di posizione del deputato Pd, Michele Anzaldi, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi, all’indomani del cda della Rai, che venerdì ha approvato le proposte di palinsesto del nuovo direttore generale, Mario Orfeo. E’ sancito che l’azienda punta sul conduttore per il rilancio. Anzaldi ha inviato ieri una lettera-esposto al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e al procuratore regionale del Lazio della Corte dei conti Andrea Lupi, chiedendo loro di accendere un faro sul rinnovo del contratto (pacchetto quadriennale da 2,2 milioni a stagione) al popolare conduttore di «Che tempo che fa», che dal prossimo autunno passerà da Rai3 a Rai1. «Oltre ad alimentare perplessità e indignazione in termini di opportunità morale per un’azienda pagata per due terzi dal canone degli italiani — dice Anzaldi — il contratto solleva gravi dubbi in ordine alla legittimità e al possibile danno erariale causato al servizio pubblico». Dall’Anac, però, fanno notare che «non esiste un potere d’intervento sugli stipendi Rai da parte dell’Autorità», che piuttosto ha un compito di «verifica del rispetto delle regole del piano anticorruzione» della tv pubblica. Insomma, la materia-stipendi non le compete. Ma quello di Anzaldi, ieri, non è stato l’unico attacco sferrato dai partiti nei confronti dell’anchorman savonese. Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza della Rai ed esponente di spicco dei 5 Stelle, ha definito Fazio «il classico comunista col cuore a sinistra e il portafogli a destra» e ha parlato di «scandalo» e di «comportamento vergognoso» del conduttore. «Quando era stato preventivato di toccargli lo stipendio, Fazio voleva scappare in un’altra W — ha spiegato Fico, ricordando le polemiche sui compensi per i divi e il tetto inizialmente fissato a 24o mila euro l’anno —. Ma ora che gli aumentano lo stipendio non vuole più scappare…». A questo proposito, suona curioso il paragone proposto dal senatore Pd, Salvatore Margiotta, che avvicina Fazio a Mauro Icardi, il capitano deluno di «quei calciatori che alimentano le voci sul trasferimento ad altra squadra fi2,2 milioni di euro annui per quattro anni: questa è la nuova offerta che la Rai ha fatto a Fazio no a che non gli venga ritoccato l’ingaggio». «Lungi da me difendere Fazio simile a Icardi — conclude Margiotta — difendo invece un principio: per pochi, pochissimi artisti, è giusto fare eccezione a un tetto compensi». Ma tuonano anche Lega e Forza Italia: «Gli U,2 milioni in quattro anni per 64 serate su 365 giorni gridano vendetta — attacca Jonny Crosio, senatore del Carroccio e membro della commissione di Vigilanza —. L’ennesimo affronto etico e sociale di una rete pubblica solo a parole». E c’è un tweet al vetriolo anche di Maurizio Gasparri, senatore azzurro: «Fazio, simbolo negativo, vero scandalo, vicenda illegale, sia obiettivo di una campagna popolare ostile». Da segnalare, poi, le parole di Carlo Freccero, che venerdì scorso aveva abbandonato la seduta del cda prima del voto e ora annuncia che darà battaglia «dall’interno» al nuovo dg Mario Orfeo, perché «il mio dissenso non era solo per Fazio ma per tutto». Del contratto di Fazio la commissione di Vigilanza chiederà conto al cda Rai nell’audizione prevista già dopodomani, 27 giugno. Il suo presidente “grillino”, Fico, annuncia interrogazioni «su tutta la questione palinsesti».

 

(Nella foto, Fabio Fazio)