Pubblicato il 24/06/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione
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Santoro su Hitler: non convince la fusione tra fiction e talk

Con «M» (titolo ispirato al film di Fritz Lang sul mostro di Dusseldorf), ha costruito due serate dedicate a Hitler per capire se quella mostruosità è ancora ripetibile (Rai2, giovedì, 21.15).

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 53, di Aldo Grasso

 

A FIL DI RETE

Santoro su Hitler: non convince la fusione tra fiction e talk

 

Solo a Michele Santoro poteva venire in mente di fare un talk show sulla Storia, nel momento in cui i talk mostrano evidenti segni di crisi. Con «M» (titolo ispirato al film di Fritz Lang sul mostro di Dusseldorf), ha costruito due serate dedicate a Hitler per capire se quella mostruosità è ancora ripetibile (Rai2, giovedì, 21.15). Di Santoro si può ammirare la generosità, l’impegno a cercare nuove strade per rientrare nel circuito televisivo, ma certo l’esito è stato imbarazzante. Su una materia così delicata dovrebbero esprimersi solo persone competenti ed è stato giusto invitare la storica Simona Colarizi, lo scrittore Giuseppe Genna ed Enrico Mentana. Ma com’è possibile, per la balzana idea di attualizzare Hitler, invitare in studio giovani sprovveduti (a essere gentili), pieni di pregiudizi e incapaci di motivare un pensiero? Com’è possibile che di fronte a un pensiero articolato e profondo si dia la parola a un certo Youssef per sentire la cretinata di turno? L’uno vale uno, nella storia del sapere, non vale. Santoro ha mescolato generi e codici differenti (l’intervista impossibile, la fiction, il teatro inchiesta, il talk…) pensando di creare un nuovo linguaggio « fusion» , «un tentativo resistenziale contro l’invasione dei format americani e l’affermarsi di un pensiero unico televisivo». Forse avrebbe fatto bene a rivedersi la serie «Teatro inchiesta» che la Rai trasmise nel 1966 per fare un bagno di umiltà professionale. In una scenografia che ricordava gli spettacoli ronconiani, Santoro ha utilizzato l’attore Antonio Tidona per imbastire l’intervista impossibile. Ma gli esiti più deludenti sono stati proprio nella «fusion»: la fiction sul rapporto incestuoso tra Hitler e la nipote Geli, figlia di una sua sorellastra, era dilettantesca. Non basta contaminare i generi per «attualizzare» una tv irrimediabilmente vecchia, ferma agli anni 80.

 

(Nella foto, Michele Santoro)