Pubblicato il 22/06/2017, 15:33 | Scritto da La Redazione
Argomenti: ,

Renzo Arbore festeggia 80 anni, gli auguri degli amici

Renzo Arbore, gli 80 anni del re della televisione intelligente

Rassegna stampa: La Repubblica, di Silvia Fumarola.

La più impavida è stata Mara Venier che gli ha proposto di organizzare una festa con gli amici. Respinta con perdite. Renzo Arbore compie ottanta anni sabato e non vuole sentir parlare di festeggiamenti. «Me ne andrò dai miei nipoti a Bologna» spiega «ho perso Gianni (Boncompagni, ndr) amico di una vita, Mariangela non c’è più. Non mi va di fare niente». Ma un progetto importante ce l’ha: il primo luglio sarà protagonista a Norcia per Umbria Jazz con la sua Orchestra Italiana a sostegno della zona colpita dal terremoto.
La sua famiglia televisiva allargata, gli amici che hanno condiviso tutto con lui – programmi, viaggi esotici, esperimenti culinari, incauti acquisti nei mercatini – vogliono fargli gli auguri. Mara Venier è stata al suo fianco per dodici anni. «Renzo è stata una storia importante» racconta Venier «Aspettavo un figlio da lui, che ho perso. Il Signore ha deciso diversamente. Chissà, forse un figlio gli avrebbe cambiato la vita, forse ce l’avrebbe cambiata: me lo sono chiesto tante volte. Ma Renzo è molto amato, oggi la sua famiglia sono gli amici». Fallita la proposta della festa, restano gli auguri. «Intanto voglio dirgli che sono 80 anni ed è come se ne avesse 50» ride la conduttrice. «L’ho molto amato e continuerò a volergli bene fino ai 120 anni… Ricordo la festa per i 50: era il 1987 e stavamo insieme da poco, non voleva far sapere che eravamo fidanzati. Ballava con tutte tranne che con me. A un certo punto andai via arrabbiata come un’ape. Mi chiama: “Sono caduto, ti prego vieni”. E io: “Ti sta bene, mi hai ignorato tutta la sera”. Pensavo facesse scena. Abitavamo vicini, insiste e alla fine corro: era scivolato, aveva un ematoma sulla schiena gigantesco».

Gegè Telesforo per Arbore è “il figlioccio”. «Ma tra noi due» racconta il musicista «sono io quello con la testa sulle spalle che diceva: “Andiamo a dormire un po’ prima, certe cose non le devi mangiare, certe ragazze non le devi frequentare”. Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme, avevo 23 anni. Renzo era amico di papà. Guardavo con curiosità questo signore che raccontava di strani personaggi. Da quando ho messo su famiglia e vivo in campagna, non suoniamo più insieme. Ma lo abbiamo fatto per trent’anni. Credo di essere uno dei pochi a potergli dire in faccia le cose, siamo amici. Ho imparato tanto, è davvero geniale. Il bello è che ha fatto tutto con classe e eleganza, in tv non gli ho mai sentito dire una parolaccia».

Nino Frassica dice che sta indagando. «Certo che sto indagando, sto ancora cercando di scoprire chi è stato a sbagliare all’anagrafe di Foggia perché è chiaro che Renzo non compie 80 anni, ma 40. Non ha gli anni che compie». «Per me» continua il comico «Renzo Arbore è un maestro, Alto gradimento è stata la mia scuola, sono stato il suo primo allievo e sono felice che a Quelli della notte abbia capito che avevo imparato la lezione». Primo incontro negli studi Rai della radio in via Asiago nel 1966, Ugo Porcelli ha firmato i più grandi successi con Arbore. «È la persona più importante della mia vita, un caro amico sempre presente quando ho bisogno. L’aspetto vincente del suo carattere è l’ostinazione: non molla finché non ottiene quello che vuole. Adesso facciamo le passeggiate “da anziani” ma viene continuamente fermato dai giovanissimi per i selfie. Non si nega mai, è curioso di tutto. Per lui la vita è sempre una ragazza da conquistare»

Giovanni Minoli nel 1985 era capostruttura di Rai2 e fu complice dell’avventura irripetibile che è stata Quelli della notte: «È un grande creativo, ha fatto solo televisione da conservare, sganciata da qualsiasi moda e attualità perché pesca nel profondo dell’uomo, nel divertimento. Ha fatto programmi ripetibili all’infinito, definitivi: è la sua grandezza e per la stessa ragione il suo limite. Gli dissi: “Sposati, fai un figlio e fai il sabato sera di Rai1”. Su Rai1 sarebbe stato il vero trasformatore del costume». «Renzo è un signore» dice Simona Marchini «quando partecipai a Quelli della notte mio padre era grave, poi morì. Mi ripeteva di non preoccuparmi se dovevo assentarmi, mi rassicurava. Non l’ho mai dimenticato, l’aspetto umano è fondamentale, volersi bene è un valore. Ero scrupolosa, per Quelli della notte inventavamo tutto ma ero intimorita. Una sera a casa tirai fuori la battuta: ‘Roby, non per vantarmi, ma è una perla…’ e lui: ‘Perfetto, avanti così’».
«L’amicizia con Renzo dura da una vita» aggiunge Marisa Laurito «gli devo la mia carriera e gli devo tante risate, viaggi meravigliosi, a prescindere dal lavoro. L’augurio che posso fargli è che queste risate continuino perché l’ironia è una molla che fa vivere bene e segno di grande intelligenza. Come tutte le persone pensanti si è malinconici in alcuni periodi della vita. Però l’ironia è energia. Grazie a lui ho imparato a dire di no, essere attenta a non buttarmi. Cos’ha imparato lui da me? A fare pasta e patate. Ma spero anche altre cose».
(Nella foto Renzo Arbore)