Pubblicato il 20/06/2017, 17:35 | Scritto da Tiziana Leone

Roberta Cavallo, tata di 4 Mamme: Le chat di classe andrebbero bandite

Roberta Cavallo, tata di 4 Mamme: Le chat di classe andrebbero bandite
Senza giudicarle, Roberta Cavallo ha saputo destreggiarsi tra le mamme del programma di FoxLife, tutte diverse l'una dall'altra. Persino per le più "indifendibili" la tata ha la sua ricetta. E in questa intervista ci spiega qual è.

In quest’intervista a TvZoom Roberta Cavallo, tata di 4 Mamme, ci spiega perché le chat di classe andrebbero bandite

Nel programma di FoxLife 4 Mamme, in onda il mercoledì in prima serata, Roberta Cavallo è la tata che controlla, guarda, osserva e cerca di riportare l’operato di madri e figli nel binario corretto. Un lavoro non sempre facile.

Si è divertita a fare 4 Mamme?

«Molto. Sia con le persone della produzione che con le mamme, è stato interessante vederle nella loro quotidianità, cosa che sempre desidero, ma poco riesco a fare nel mio loro lavoro. E’ stato un modo per vederle in tutta la loro umanità».

Ma le mamme italiane mal si prestano alle critiche…

«In genere le mamme criticano molto se stesse al di là del fatto che si sentano giudicate da altre. Credo sia uno specchio di quello che vivono interiormente, sempre alla ricerca della perfezione, vorrebbero essere sempre al massimo e hanno paura di non farcela. Bisognerebbe aiutarle ad avere più fiducia in loro stesse, perché tutte le mamme fanno salti mortali, andrebbero valorizzate e dovrebbero valorizzarle di più».

Ma perché una mamma decide di partecipare a un programma come 4 Mamme?

«Da un lato c’è il fatto di partecipare a un programma tv e di poter far fare questa esperienza anche ai propri figli, e poi credo che in cuor loro molte abbiano partecipato per entrare nella casa di un’altra mamma. Un conto è trovarsi davanti alla scuola e commentarsi, un conto è partire tutte allo stesso livello e vedere cosa succede».

Certo in 4 Mamme le protagoniste se ne dicono di tutti i colori l’una con l’altra

«È chiaro che nel gioco c’è il momento della critica, fatta anche per difendere se stessi dai propri lati oscuri. Ma alla fine crollano un po’ i miti, alla fine siamo tutte uguali, chi sbaglia una cosa, chi l’altra, tutti adoriamo da morire questi figli e ci facciamo in quattro per loro».

Scusi però nel programma abbiamo visto alcune mamme indifendibili…

«Per il lavoro che faccio ho dovuto imparare a non giudicare nessuno, ho l’unico dovere di aiutare qualsiasi genitore»,

Ma davanti alle telecamere come possono essere mamme spontanee?

«Quello che ho potuto osservare è che le mamme e in generale le donne spontanee davanti alla vita lo sono anche davanti alle telecamere. Quando invece una donna ha paura di manifestarsi per quello che è, lo fa anche davanti alla telecamera, così come lo farebbe ovunque, anche nella sala di attesa del dentista. Non credo che le telecamere falsino la realtà, anzi, in queste situazioni è bello vedere che i bambini sono i primi a non preoccuparsene».

I social network hanno rovinato le mamme?

«O piuttosto le mamme si sono fatte rovinare dai social?».

In effetti dipende dai punti di vista…

«Secondo me sì, in due modalità. I social sono gran mangiatori di tempo, dovremmo utilizzarli organizzando meglio il nostro tempo della giornata, evitando di farlo quando si sta con i bimbi. E poi perché li si usano come babysitter, i genitori a volte credono di non poter essere più coinvolgenti di un video gioco o di un’attività che il bambino può fare con il tablet, bisognerebbe riscoprire la voglia di giocare con i figli».

A volte il tablet aiuta quando un genitore ha da lavorare….

«Ci sta. Però ultimamente vedo un abuso».

Seconde lei si pubblicano troppe immagini dei propri figli sui social?

«A volte rimango allibita: vedo video di figli che piangono, che si fanno male, che ridono, che spengono le candeline, la mia domanda è: per guardare l’inquadratura ti perdi il vero momento? Bisogna ritrovare la giusta misura, anche per i bambini, che devono creare un rapporto umano, imparare a gestire le proprie emozioni, entrare in contatto con il proprio corpo, tutte cose che la tecnologia impedisce».

Cosa ne pensa delle chat di classe su Wathsapp?

«Le bandirei, sono secoli che si risolvono le problematiche senza gruppi Whatsapp. Magari ci si ritrova davanti alla scuola o a casa, ma con questi gruppi si crea un flusso continuo e non sempre noi adulti siamo maturi. E’ un piccolo vespaio dove uno stuzzica e subito scatta la critica: che esempio siamo per i nostri figli?»

Perché esiste 4 Mamme e non 4 Papà?

«Spero che arrivi presto anche il format 4 Papà, sarebbe ideale. In realtà nella nostra ultima puntata parteciperanno anche due papà: lo trovo giusto perché dobbiamo uscire da questo stereotipo della famiglia anni ’50 dove solo papà lavora e mamma fa le coccole».

E come sono stati questi due papà?

«Lasciano correre molto di più, stanno di più a giocare con i bambini, mentre la mamma mette sempre più ansia nelle cose che fa. E’ stato divertente vedere quanto per i papà fosse più difficile criticare rispetto alle mamme, non riuscivano proprio a trovarsi difetti. Ecco, forse bisognerebbe fare chat di classe solo con i padri».

Così invece della cena di classe, organizzano il calcetto e la birra.

«…»

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Roberta Cavallo tra Flavio Montrucchio e Georgia Luzi)