Spot Tv: perché Poste Italiane fuggono dal presente?
Lo spot tv di Buoni Fruttiferi di Poste Italiane è stato ideato da Young&Rubicam Roma
Non è uno spot tv nuovo, ma è attualmente in programmazione e comunque rientra nel novero delle stranezze comunicative delle banche e in particolare nella tendenza di alcune (vedi Banca del Credito Cooperativo) ad ambientare i propri film pubblicitari in altre epoche. È vero che questi non sono certo bei tempi per il mondo della finanza in generale e non solo, ma la campagna dei Buoni Fruttiferi Postali è ambientata addirittura nel selvaggio west.
Là dove le pistole dettano legge e dove gli unici nessi possibili con le Poste Italiane e i loro Buoni Fruttiferi sono solamente due. Il primo è che i corrieri postali erano la preda preferita dei fuorilegge, il secondo è che allora, come oggi, non ci si poteva fidare di nessuno. E che allora, ma non oggi, la differenza tra buoni e cattivi era più evidente e certa e questo vale sia per le persone, sia per le proposte d’investimento.
Ovviamente nessuna di queste letture è positiva, soprattutto quando si parla di soldi: tanto vale mettere il denaro sotto il materasso. E poi taglie, corde da impiccagione, i simboli della frontiera (naturalmente negativi) ci sono tutti. Il claim «Anche i più buoni non sono perfetti» non è sufficiente a creare un legame tra la rappresentazione, tra l’altro piuttosto banale, e le Poste o i loro Buoni Fruttiferi e, anzi, contribuisce a metterli in cattiva luce più di quanto non siano già.
Come dire: visto che nessuno è perfetto, tanto vale scegliere il «meno peggio». Antonino Di Pietro avrebbe detto: «Ma che che c’azzecca?». E noi diciamo: ma che fine ha fatto «il cambiamento siamo noi»?
GUARDA LO SPOT TV DEI BUONI FRUTTIFERI POSTALI
Brand: Poste Italiane
Agenzia: Young&Rubicam Roma
Casa di produzione: BRW Filmland
Pianificazione: OMD
Compost
(Nella foto un frame dello spot tv dei Buoni Fruttiferi Postali)