Pubblicato il 19/06/2017, 15:33 | Scritto da La Redazione

Radio Italia Live: tutti in piazza per la musica, contro la paura

Il concerto di Radio Italia, la piazza balla contro la paura

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Stefano Landi.

Il dress code l’hanno deciso gli artisti. Per dimostrare che la musica può unire soprattutto dopo le tragedie di Manchester e Torino. La piazza è una grande macchia di magliette bianche di ragazzi di una generazione per cui vale la pena guadagnarsi la prima fila a mezzogiorno. Sotto il sole, in costume sulla spiaggia di piazza Duomo, con le palme che completano la cartolina balneare. «Voi siete bellezza e la bellezza vince sempre» dice Giorgia, aprendo con «Vanità» una serata che è la cartolina più aggiornata della musica italiana di oggi.

Una serata formato famiglia, con il momento nostalgico tra Fiorella Mannoia e Umberto Tozzi, che dimostra come «Gloria» e «Ti amo» non sono esclusiva sentimentale per genitori. Il coro parte ben prima che salga sul palco Anastacia per il duetto che ha celebrato in tutto il mondo i 40 anni della canzone che ha battezzato più lenti della storia della musica italiana. Però le groupie che fanno volume in piazza sono quelle di Benji & Fede, freschi di parrucchiere, capelli fucsia e dorati, buona e ulteriore nota di colore. Si guadagnano il picco dei decibel e recuperano dal backstage Annalisa per un duetto super giovane su «Tutto per una ragione».

L’appello per una «notte bianca» l’aveva lanciato alla vigilia il fondatore di Radio Italia Mario Volanti, ma anche Andrea Bocelli ha rimarcato il concetto: «Ragazzi, non abbiate mai paura», citando Giovanni Paolo II. La sesta edizione di Radio Italia Live, anche se blindata, resta una festa in multicolor. Si comincia col sole, birra, qualche svenimento da caldo. Gli onori di casa, che spettano (e ormai è tradizione) a Luca e Paolo, conduttori in quota comica del concertone alla milanese, ormai la risposta a piazza San Giovanni di Roma. Quello per festeggiare i 35 anni di Radio Italia è il primo concerto della storia a numero chiuso, ma pur sempre un evento riservato a 23.500 persone. Non proprio una cosa intima, anche se fino all’ultimo lo stesso sindaco Beppe Sala ha sperato in un ritocchino verso l’alto dei limiti di affluenza. Nessuno sconto invece dagli steward contapersone alla mano.

La marea dei 100 mila di un anno fa non era replicabile per note questioni di ordine pubblico. Nove varchi di accesso, metal detector. Lo scacchiere di transenne è lo stesso già rodato della recente visita di papa Bergoglio. Chi arriva tardi è rimandato a casa davanti alla diretta tv. Il vestito orchestrale è quello della Filarmonica diretta da Bruno Santori, un abito che dona particolarmente a una trionfale «Left Outside Alone» di Anastacia. Aggiunge volume a «Facciamola più semplice» di Emma. Riporta il karma di Francesco Gabbani (che azzecca il look in maglietta bianca) ai fasti sanremesi, dove ha costruito il record di vincere due Festival consecutivi, giovani e adulti. Aggiunge volume a Alessandro Amoroso, come a J-Ax e Fedez. Che con cinque presenze, sono i più assidui frequentatori del concerto di Radio Italia. E ovviamente a Andrea Bocelli: «Nessun dorma», «Con te partirò». Sono carezze alla piazza, con dedica speciale a Sarnano, paesino delle Marche piegato dal terremoto, dove la fondazione del tenore sta ricostruendo una scuola per ripartire da zero. L’applauso stanco ma commosso dei ragazzi della generazione in bianco sono la chiusa migliore di una notte in cui il pop prova a aggiustare i conti con le colpe della storia recente.

(Nella foto il concerto di ieri sera)