Pubblicato il 18/06/2017, 16:12 | Scritto da La Redazione
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Dario Argento: «Non ho finito di terrorizzarvi. Ora torno con una serie tv»

La serie sarà «ambientata nella Londra del 1840 e avrà un cast internazionale»

 

Rassegna Stampa: Libero, pagina 26, di AnnaMaria Piacentini

 

DARIO ARGENTO

«Non ho finito di terrorizzarvi. Ora torno con una serie tv»

Il maestro dell’horror, osannato da americani e cinesi, lavora a una produzione ispirata al romanzo ottocentesco «Suspiria de profundis» di Thomas de Quincey

 

 

Il maestro del brivido toma in scena. Dario Argento ha in cantiere nuovi progetti per continuare il suo percorso da regista e autore. La richiesta viene anche dai milioni di fan sparsi in tutto il mondo, che hanno visto i suoi film incollati alle poltrone dei cinema. Attraverso lungometraggi come Suspiria, Profondo rosso, 4 mosche di velluto grigio, Il cartaio, tanto per citarne alcuni, ha raccontato le sue paure, i suoi incubi e le sue passioni, dando voce e volto all’insospettabile serial killer di turno. Innumerevoli gli appuntamenti dedicati a lui in America: a Los Angeles nel mese di gennaio c’è stata un’intera notte in suo onore dal titolo Dario Argento all nighter. A maggio al Texas frightmare weekend di Dallas hanno celebrato il 40esimo anniversario di Suspiria. La stampa estera recentemente lo ha premiato con il Globo d’oro alla carriera. Lo aveva già fatto negli anni ’70 dopo il suo primo film L’uccello dalle piume di cristallo. Da allora ad oggi Dario Argento non ha mai smesso di mettere in scena il suo lato oscuro: «Continuerò a farlo», promette durante la nostra intervista. Maestro, quali sono i suoi prossimi progetti? «Una serie televisiva sia per la tv italiana sia americana. Ho cominciato a studiare il progetto insieme ad uno sceneggiatore americano. Ambientata nella Londra del 1840, si ispira al romanzo Suspiria de profundis di Thomas de Quincey e avrà un cast internazionale. Ho anche terminato un fumetto dell’orrore dedicato all’investigatore dell’incubo Dylan Dog». Una volta ha scritto: «Benvenuti ai sanguinanti fantasmi della mia coscienza». Lo pensa davvero? «I film che ho fatto nascono dai miei pensieri, da ciò che conservo nel profondo della mia mente. Non sono un sanguinario, ma un regista. Dentro di me ci sono due persone: uno è il Dario Argento che vive queste atmosfere e le porta sullo schermo, l’altro è l’uomo normale che ha le stesse paure quotidiane degli altri». Con i suoi fihn le paure le ha trasmesse a milioni di persone. C’è stato un episodio che sin dagli inizi ha scatenato le sue ossessioni? «Da ragazzo ogni anno andavo in vacanza da una zia che abitava in campagna. Ero un po’ discolo, ma già un osservatore di fatti e situazioni. La sera mi raccontava favole nere che non avevo mai sentito. Erano inquietanti, quando rimanevo solo dormivo turbato. Ma quei racconti stranamente mi affascinavano. In seguito capii che avevo una predisposizione per quel genere di storie». Anche il regista Tim Burton ha una predilezione per certe situazioni da incubo. Mentre lei andava da sua zia, lui, dall’altra parte del mondo, giocava nei cimiteri, con le carte da gioco dove non c’erano i soliti disegni, ma piccoli scheletri. È un suo amico, giusto? «SI, quando vado in America ci incontriamo spesso, lo considero davvero geniale». Ha mai pensato di fare un film con lui? «Non sarei d’accordo, ogni regista di horror ha una visione diversa su ciò che vuole raccontare». È stato definito il più grande assassino del cinema italiano per i suoi 90 omicidi portati sul grande schermo. Visto il successo, pare gratificante… «Beh si. Ho sempre seguito il mio istinto, non mi sono mai ispirato a fatti di cronaca. I film nascono dal profondo dei miei pensieri. Forse sto risolvendo il mio lato oscuro». Anche i cinesi che girano molti horror sono entusiasti dei suoi film. Cosa ha provato quando il pubblico cinese l’ha definita un mito? «Ne sono stato felice! Alle proiezioni del miei film erano molto eccitati, non pensavo che sarebbero stati così interessati». Quando non scrive storie da brivido, che hobby ha? «Leggo molto e mi piace andare al cinema per guardare i film nel buio delle sale». Quale dei suoi film ha amato di più? «Tutti e lo dico senza alcun dubbio. Ho riflettuto sul mio percorso e mi sono sempre chiesto cosa poteva essere utile alla mia carriera di autore e di regista». E che risposta si è dato? «Credo di esserci riuscito continuando un percorso difficile, ma dove ho potuto scegliere le storie da raccontare. Ho riflettuto seguendo il mio pensiero: tra brividi e paure, ci ho messo tutto. Ho ancora tanti progetti da esaminare e continuerò a fare il regista. Parte dei miei sogni sono il successo dei miei film».

 

(Nella foto, Dario Argento)