Pubblicato il 14/06/2017, 11:33 | Scritto da La Redazione
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Rai: oggi i primi tagli agli stipendi dal Cda

Rai: oggi i primi tagli agli stipendi dal Cda
Il Consiglio d'amministrazione questa mattina al lavoro sulla bozza d'autoregolazione degli stipendi per i dipendenti della Tv pubblica. Dovrebbero essere decurtati del 10%, un primo passo verso la soglia dei 240 mila euro. Così Laura Rio su "Il Giornale".

E oggi in Rai il tagliano dello stipendio di Fabio Fazio, ma di pochi spiccioli

Rassegna stampa: Il Giornale, di Laura Rio.

Oggi è il giorno decisivo. Per Fabio Fazio e per altre star della Rai che da tempo stanno alla finestra per vedere cosa sarà di loro e, soprattutto, dei loro stipendi.

Stamattina, infatti, approda in Consiglio di amministrazione la bozza del piano per l’autoregolamentazione del cachet degli artisti. Praticamente, una griglia dei parametri che permettono ad alcuni dei volti più noti della tv di Stato di mantenere quasi lo stesso livello di compensi. L’idea generale, infatti, è di tagliare del dieci per cento i cachet di presentatori come Antonella Clerici, Carlo Conti, Bruno Vespa, Alberto Angela, Massimo Giletti e tanti altri. Tagli minimi in relazione agli stipendi e allo spauracchio del tetto di 240.000 euro: pensate che Fazio guadagna un milione e 800 mila euro all’anno.

Ma tagli con cui si cerca di risolvere il caos creato dalla decisione del Parlamento di mettere un limite agli stipendi di tutti i dipendenti e collaboratori Rai. Decisione, presa anche sull’onda dell’indignazione popolare, che però non risponde all’esigenza di mercato della tv pubblica di dare alti compensi alle star che, comunque la si pensi, garantiscono ascolti e introiti pubblicitari. Infatti, molti di questi, stanno aspettando la decisione del Cda, sulla base del piano elaborato sotto la direzione generale di Antonio Campo Dall’Orto e ora passato nelle mani del neo dg Mario Orfeo, per decidere se andarsene in qualche altra azienda.

Fabio Fazio è il presentatore che si è esposto di più pubblicamente contro il taglio ai compensi, indignato per essersi sentito un «peso» e non un «valore» per l’azienda. E ha fatto suonare le sirene di possibili spostamenti in altre reti, come La7 e Sky. Ma, se oggi verrà approvato il piano, resterà saldo sulla sua seggiola di Che tempo che fa, e probabilmente rifarà Rischiatutto, anche perché spesso migrare non porta a stare meglio. Pronta per lui anche la conduzione dello speciale Pavarotti a settembre all’Arena di Verona.

Dunque, alla fine, tutto cambia per restare tutto come prima. Gira che ti rigira, tra scaricabarile e pareri di avvocature varie, i cachet verranno solo ritoccati. Infatti (ammesso che siano approvati dal cda di oggi), i criteri che consentono di «sforare» il limite dei 240.000 euro sono studiati su misura per quella quarantina di figure che già lo superano ora. E cioè: bisogna essere artisti tout court (cioè non giornalisti o altro), oppure condurre un programma che è ripagato per una certa percentuale (da stabilire) dalla pubblicità, oppure essere identificati come «alto valore aziendale». Insomma, una tale discrezionalità da poter far rientrare chiunque a scelta dei vertici di viale Mazzini. Alla fine, gli unici a cui è stato veramente decurtato lo stipendio, finora, sono stati alcuni dirigenti storici di viale Mazzini.

 

(Nella foto la sede Rai di Viale Mazzini)