Pubblicato il 08/06/2017, 19:35 | Scritto da Gabriele Gambini

Maria Giovanna Elmi: La mia vita da copertina, ai tempi d’oro della Rai

Maria Giovanna Elmi: “Con Rosanna Vaudetti ho scritto una sit-com, si intitola ‘Non si preoccupi, ci pensiamo noi'”

La chiamavano La Fatina. E quell’aura da affabulatrice fiabesca la conserva ancora, a 76 anni, quasi avesse in tasca il segreto per dribblare il tempo con uno stacco da centometrista sui tacchi a spillo. «Il nomignolo fu coniato nel 1968. Partecipavo a un programma in cui mi chiamavano Azzurrina, facevo la copilota del Dirigibile assieme a Mal dei Primitives in uno studio circondato da pupazzi e da bambini. Io, con i pupazzi, dialogavo. E i bambini iniziarono a dirmi che, per farlo, dovevo essere per forza una Fata». Maria Giovanna Elmi è un fluire circostanziato di aneddoti diventati storia della televisione italiana. Signorina Buonasera, annunciatrice Rai dal 1968 al 1988, la sua vita sarà raccontata in una delle puntate di Vite da copertina – Che fine hanno fatto?, in onda dal 26 giugno, dal lunedì al venerdì alle 17.50 su TV8. Spin off di Vite da copertina – Tutta la verità su…, ogni episodio è una monografia di un volto che ha imperversato nella tv degli anni ’80 e ’90.

Fabrizio Bracconeri ai tempi de I ragazzi della Terza C, Pamela Petrarolo e Eleonora Cecere a rappresentare le ragazze di Non è la Rai. E poi il Bim Bum Bam dell’era post-Bonolis, con Roberto Ceriotti e Uan. Ma anche Fantozzi, con i racconti della signorina Silvani, al secolo Anna Mazzamauro. I cult d’oltreoceano Beverly Hills, Baywatch, Dawson Creek. E lei, la Elmi, un po’ Fatina, un po’ traghettatrice dei sogni catodici degli italiani quando i canali disponibili erano solo quelli della tv di Stato. «Dovevamo entrare in punta di piedi nelle case, senza turbare il pubblico», dice. Si andava in onda rigorosamente in diretta. «Ricordo quando, durante un Capodanno, dopo la diretta avrei dovuto partecipare a una festa e mi ero vestita con un abito un po’ scollato. Mi guardavo allo specchio dello studio e mi aggiustavo il décolleté. Non mi resi conto di essere in onda da oltre un minuto. Uscii dallo studio e arrivò una telefonata: “Siamo gli avieri di Caserta, ma tu ce voi fa morì!”».

Arrivò Sanremo: «Nel 1977, con Mike Bongiorno, personaggio straordinario. E nel 1978. Condussi da sola ma con me, sul palco, c’erano gli interventi di Beppe Grillo». Mediaset la corteggiò ma poi non se ne fece nulla: «Perché non ero sicura di quel che sarei andata a fare e i progetti in Rai per me erano soddisfacenti». Era una Rai in cui l’ingerenza politica era forte, come oggi, del resto: «Ma era tutto molto chiaro. La Democrazia Cristiana su Rai1, i socialisti su Rai2, e i comunisti su Rai3». La tv di oggi è molto cambiata «C’è molta più scelta, come è ovvio. Però la comicità contemporanea non mi piace, punta troppo sulla satira politica. Preferivo comici come Walter Chiari e Gino Bramieri». Ma lei non ha affatto intenzione di andare in pensione: «Io e Rosanna Vaudetti abbiamo scritto un programma. Si chiama Non si preoccupi ci pensiamo noi, una sit com in cui noi ex Signorine buonasera risolviamo i problemi. Sono sicura che in qualche modo lo realizzeremo».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Maria Giovanna Elmi)