Pubblicato il 26/05/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione

Vivendi non presenterà nessun altro impegno alla Ue

Vivendi, altri 90 giorni per il nodo Ue

Rassegna stampa: Il Sol 24 Ore, di Antonella Olivieri.

Vivendi non presenterà nessun altro impegno alla Ue, oltre a quello già depositato su Persidera, entro il termine del 30 maggio, già prorogato da Bruxelles. La questione è relativa al controllo di fatto su Telecom, dato che Vivendi oggi esprime 10 consiglieri (di cui la metà indipendenti) su 15. Il rimedio, sottoposto alla Ue il 4 maggio, giorno dell’assemblea Telecom che ha rinnovato il board, prevedeva l’impegno a far sì che l’incumbent tricolore, partecipato per il 23,94% del capitale, cedesse la quota del 70% in Persidera, società che detiene i multiplex (i canali tv per la trasmissione in digitale terrestre) ex La 7 insieme al gruppo L’Espresso che ha conferito i suoi mux e detiene il restante 30%. Telecom però ha dichiarato di non saperne nulla con un comunicato finito all’attenzione degli uffici di corporate governance della Consob, e la questione – che non è stata finora affrontata in cda – sarà oggetto di un’informativa solo nella riunione del 1° giugno su richiesta del collegio sindacale.

È un dato di fatto che entro il 30 maggio, dunque, il nodo Persidera non sarà sciolto. A quel punto, le procedure Ue prevedono che non si possa prorogare ulteriormente il termine. Si aprirà invece una “fase 2” che potrà durare altri 90 giorni. La criticità individuata dall’Antitrust Ue è il superamento del 50% nel mercato dei mux che si avrebbe sommando i canali di Telecom con quelli di Mediaset, dove Vivendi è il secondo socio col 28,8% del capitale e il 29,9% dei diritti di voto. L’unica altra soluzione per Vivendi sarebbe appunto quella di ritirarsi dal fronte Mediaset.

È probabile che un’eventuale trattativa sia preceduta dalla sterilizzazione dei diritti di voto sopra il 10%, sistemando in questo modo anche la questione aperta con l’Agcom. Quel che è escluso, considerata la procedura in corso con la Ue, è che la pace possa passare da un accordo sui diritti del calcio tra Telecom e il Biscione. Telecom, del resto, non ha intenzione di partecipare alle aste per i diritti della Champions League (termine il 12 giugno), mentre per quelli della serie A il gruppo non ha bisogno di costituire alleanze visto che è previsto un pacchetto ad hoc per la trasmissione via Internet.

 

(Nella foto Vincent Bolloré)

 

 

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