Pubblicato il 22/05/2017, 11:00 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: Rai 1 vola con le fiction, ma l’intrattenimento sta a guardare

Rai1: bene la fiction, ma manca il cambio di passo nell’intrattenimento

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Aldo Grasso.

Guardare una puntata dei Migliori anni, il varietà del venerdì sera dedicato al culto della nostalgia per il passato pop del Paese, ispira riflessioni più generali sull’identità e le linee editoriali di Rai 1. Diciamo subito una cosa: è innegabile che nelle ultime stagioni la proposta di fiction del canale sia migliorata. Sono stati fatti notevoli passi in avanti almeno da tre punti di vista: il respiro internazionale delle produzioni (vedi I Medici); lo sforzo di parlare a pubblici più vari e ampi, che non escludano i giovani (vedi La mafia uccide solo d’estate o Tutto può succedere); un tentativo di alzare l’asticella della qualità anche nel prodotto più tradizionale e classico (da Maltese a I fantasmi di Portopalo), ragionando su scrittura, cast, regia.

Proprio di fronte a questo rinnovato fermento, dovuto forse anche alla grande rilevanza che la fiction ha assunto nelle tv di tutto il mondo, risulta ancora più evidente come nell’ambito dell’intrattenimento sia invece mancato un simile cambio di passo. Gli ascolti possono ancora premiare, soprattutto quando si va sul sicuro, ma si avverte l’assenza di un nuovo “laboratorio delle idee”. Molti format sono ormai in onda da molti anni e faticano a coinvolgere un’audience più qualificata, nei casi peggiori degenerano in liti e risse mediali, con anche risvolti nel mondo dei social, inseguendo i modelli della tv commerciale.

Anche se l’investimento più grosso viene fatto sulla fiction, non si può pensare che la missione del servizio pubblico non passi anche attraverso programmi più leggeri, soprattutto sulla rete ammiraglia della Rai. A parte qualche evento speciale (lo show di Roberto Bolle è stato un valido esempio), non si è mossa foglia. Per tutti questi motivi, pesa ancora di più che non si sia trovato il modo per lavorare con chi avrebbe davvero potuto contribuire a questo rilancio ideale dell’intrattenimento di qualità, Rosario Fiorello.

(Nella foto Carlo Conti)