Pubblicato il 16/05/2017, 15:03 | Scritto da La Redazione
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Marco Bocci: presto alla regia, ma prima sarà ancora Solo contro la mafia

Marco Bocci: presto alla regia, ma prima sarà ancora Solo contro la mafia
L'attore è impegnato anche nella serie di film "Liberi sognatori" di Canale 5. Così Laura Rio su "Il Giornale".

Marco Bocci: “Sarò ancora l’agente Solo e poi mi preparo a debuttare alla regia”

Rassegna stampa: Il Giornale, di Laura Rio.

Certo, lui sta dalla parte dei buoni, di quelli che cercano di combattere la delinquenza e l’omertà. Non per nulla Marco Bocci, attore che unisce al fascino naturale anche il talento, coltivato grazie a una lunga gavetta a teatro, è stato scelto dal Festival della Tv di Dogliani che si è tenuta nelle Langhe per raccontare il «rinascimento» della fiction italiana. Un cambiamento sui cui si stanno spendendo molti attori, produttori, autori che ha portato, purtroppo ancora solo in parte, a realizzare serie dotate di un linguaggio moderno. Bocci, già commissario Scialoja in Romanzo Criminale, vice questore Calcaterra in Squadra antimafia, di recente agente sotto copertura in Solo, impegnato in un’operazione per infiltrarsi nella ‘Ndrina che controlla il porto di Gioia Tauro, si prepara ora a girare la seconda stagione della serie e ha da poco ultimato il set del film dedicato a Mario Francese, il giornalista coraggioso ucciso dalla Mafia alla fine degli anni ’70.  «Sono tutti progetti molto importanti – racconta -. E molto interessanti perché interpreto personaggi complessi, con molte sfaccettature, che hanno dentro anche lati oscuri. Non sono dei buoni a tutto tondo, gli eroi a cui certe fiction ci hanno abituato».

Infatti, da Romanzo Criminale in avanti, a Gomorra, al vice questore Schiavone ai Ris di Canale 5, da tempo si sta abbandonando la scrittura manieristica della fiction italiana, quella che teneva lontano registi e attori importanti del cinema dalla televisione. «Io sono stato fortunato- ribatte l’attore -. Non ho vissuto la stagione del pregiudizio nei confronti della tv. Ho fatto parte del cast di Romanzo Criminale che è subito stata considerata un’opera a livello cinematografico. Comunque ormai la fiction ha raggiunto un tale livello di produzione che il mondo del cinema non se ne tiene più a distanza».

Bocci lo rivedremo di nuovo sul piccolo schermo in autunno su Canale 5 nei panni di Giuseppe Francese, figlio del giornalista ucciso dalla mafia.  «Sì, nel film io non accetto la morte di mio padre e indago sulla sua uccisione fino a riuscire a far riaprire l’inchiesta e a ottenere la condanna della Cupola di Cosa Nostra». Il film fa parte di un progetto in quattro puntate realizzate da Taodue dedicato a quattro figure che con coraggio hanno combattuto contro le mafie: oltre a Francese, l’imprenditore ribelle Libero Grassi, poi Renata Fonte, assessore salentina uccisa per la sua lotta contro le speculazioni edilizie ed Emanuela Loi, agente di scorta uccisa insieme a Paolo Borsellino.

Ma Bocci non vuole fermarsi solo alla recitazione. «Mi vorrei dedicare alla regia. Mi tremano le vene al solo pensiero – spiega- . Però voglio raccontare delle storie mie. Ho 38 anni, ne ho passati 18 a recitare, di cui 8 in teatro e 10 in tv. Mi sembra arrivato il momento giusto».

 

(Nella foto Marco Bocci)