Pubblicato il 14/05/2017, 16:01 | Scritto da La Redazione

Il piano Gabanelli rischia lo stop e l’ex di Report ora è in bilico

La maggioranza del cda si oppone al nuovo portale della tv di Stato

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 9, di Sergio Rizzo

 

Il piano Gabanelli rischia lo stop e l’ex di Report ora è in bilico

La maggioranza del cda si oppone al nuovo portale della tv di Stato

 

Su Milena Gabanelli una cosa si può dire senza essere smentiti: non è mai stata una figura comoda. Di sicuro non lo era quando guidava Report, senza curarsi troppo dei calli (quasi sempre appartenenti a piedi autorevoli) che pestava. Ma non lo è neppure adesso che di calli non ne dovrebbe pestare quasi più. Almeno, non fuori della Rai. Perché il suo problema, ora, è lì dentro. Ed è così grosso che a viale Mazzini rischia di ripetersi un caso pressoché identico a quello di cui pochi mesi fa è stato protagonista Carlo Verdelli, uscito di scena dopo la bocciatura da parte del consiglio di amministrazione del suo rivoluzionario piano editoriale che aveva fra i punti cardine il trasferimento del Tg2 a Milano. Nonché la realizzazione di un nuovo portale unico di notizie: dettaglio non trascurabile, perché è proprio quello che sta causando un terremoto intorno a Milena Gabanelli. Dal 30 gennaio, su incarico del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, è lei che ha raccolto il testimone di Verdelli perla parte che riguarda il portale. E quasi da subito ha dovuto affrontare una guerra interna strisciante, che ha finito per coalizzare la maggioranza del consiglio di amministrazione. L’argomentazione che giustificherebbe l’opposizione al progetto del nuovo portale unico di notizie della Rai è quella secondo cui l’operazione farebbe nascere una nuova testata, proprio mentre l’orientamento generale emerso anche nella commissione parlamentare di Vigilanza sarebbe invece per una riduzione del numero eccessivo di testate. Un’argomentazione tuttavia inconsistente, perché il progetto al quale sta lavorando Milena Gabanelli si innesta su Rainews.it, una testata già esistente sia pure agganciata a Rainews24 di Antonio Di Bella, e attualmente senza un proprio direttore. Ma tant’è. Il risultato è che la terra sotto i piedi della ex animatrice di Report scotta almeno quanto scottava quella sotto le suole di Verdelli. E qui è doveroso aprire una parentesi sul ruolo di Monica Maggioni. E di qualche giorno fa la ricostruzione apparsa sul sito Dagospia, secondo cui la presidente della tivù pubblica avrebbe chiamato uno per uno tutti i direttori di testata, la cui collaborazione sarebbe essenziale al progetto, allo scopo di convincerli che l’iniziativa non ha senso. Come non avrebbe senso che a gestirla fosse Milena Gabanelli, ritenuta inadatta a quel ruolo. Tale ricostruzione è stata però subito smentita, oltre a essere accomunata alle fake news che circolano sempre più spesso nella Rete, dalla stessa Monica Maggioni, che nella sua replica a Dagospia ha anche tenuto a precisare d’assoluto apprezzamento» nei confronti di colei che per vent’anni ha guidato la trasmissione Report. Non l’unica fake news, a dire della presidente Rai, contenuta nella stilettata assestatale dal sito di Roberto D’Agostino, che ha versato sale pure sulle ferite del traffico dell’attuale portale della tivù di Stato, raccontando di un progressivo rinsecchimento del numero di utenze. Niente di più sbagliato: «Solo per la precisione, all’epoca della direzione di Monica Maggiori il Rainews.it, lungi dall’impoverirsi, ha triplicato i risultati di traffico del sito», afferma il comunicato di rettifica diffuso dall’azienda. Ma da dove sia stato ricavato quel dato è difficile dire. I numeri dell’audionews dicono che gli utenti unici sono passati dai circa 100 mila del dicembre 2012 a poco più di 70 mila nel luglio 2015: con un calo del 30 per cento circa.

 

(Nella foto, Milena Gabanelli)