Pubblicato il 06/05/2017, 17:00 | Scritto da La Redazione
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Beppe Fiorello sarà il sindaco di Riace in una fiction Rai

Con Beppe Fiorello una fiction sul sindaco di Riace

Rassegna stampa: La Repubblica, di Silvia Fumarola.

Lo hanno annunciato Tinni Andreatta, direttore di Rai Fiction e lo stesso Fiorello, durante un incontro al Festival di Dogliani. Si è parlato anche della nuova fiction il seguito di La mafia uccide solo d’estate, I bastardi di Pizzofalcone e un nuovo capitolo dei Medici.

«Spesso può fare buona politica una fiction, più che la politica stessa». Beppe Fiorello viene accolto dagli applausi nell’incontro al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani. L’incontro con il direttore di RaiFiction Tinni Andreatta, moderato da Aldo Grasso, sul tema delle frontiere, e dei migranti (l’attore è reduce dal successo della miniserie I fantasmi di Portopalo) si trasforma in un one-man-show con telefonata al fratello Rosario e ovazione finale quando canta Tu sì ‘na cosa grande, su richiesta del pubblico.

Andreatta sottolinea come nelle scelte artistiche di Beppe Fiorello siano molto presenti le realtà estreme, i confini immaginari o reali, da L’oro di Scampia a Io non mi arrendo, in cui interpretava l’investigatore Mancini, morto dopo aver indagato sulla terra dei fuochi, la terra avvelenata. «Ci stiamo abituando alla morte – dice l’attore -, ormai le notizie sui migranti che perdono la vita nei naufragi sono la quarta, quinta notizia dei telegiornali. Invece è importante raccontare, spiegare cosa succede. Grazie a Giovanni Maria Bellu siamo riusciti a raccontare I fantasmi di Portopalo, la più grande tragedia del Mediterraneo». «Tv vero servizio pubblico», sottolinea Andreatta, che annuncia il nuovo progetto che vedrà protagonista Fiorello: Il sindaco di Riace.
«È la storia di Mimmo Lucano – spiega la direttrice di RaiFiction -, che ha accolto i migranti creando un’opportunità di crescita per Riace, paese calabrese che si era svuotato. I migranti hanno ripopolato il paese, è un esempio d’integrazione straordinario». «Sento già la battuta: “Portateli a casa tua” –  aggiunge Fiorello  -, invece questo progetto realizzato dovrebbe diventare un modello. L’idea mi è venuta una notte, navigando su Internet, a caccia di idee. Tra le cinquanta persone più importanti stilata da Fortune, tra tanti nomi di potenti della terra, al quarantesimo posto degli uomini più influenti del mondo leggo: Mimmo Lucano. Chi è? Cerco e trovo la sua storia. Nel 1998 a Riace sbarca una nave carica di curdi. Le vecchie case e le botteghe abbandonate rinascono, ora ci lavorano un calabrese e un migrante. Ho girato per Riace, c’è tutto il mondo, è una comunità perfetta. È bellissima perché in ogni bottega trovi un calabrese e un migrante, un calabrese che fa il pane con un’indiana, un netturbino cingalese. Il modello Riace ti dice che il Paese non deve avere paura dei migranti».

«Non dobbiamo avere paura dei migranti –  dice con passione l’attore tra gli applausi -, ma di chi non sa gestire queste anime perse. Siamo tutti migranti. Lucano mi ha raccontato delle lacrime della madre quando accompagnò la sorella che si imbarcava per l’Argentina. Sapeva che non l’avrebbe più rivista. È un gioco di specchi la migrazione: loro siamo noi». Ancora applausi e risate quando chiama Rosario: l’anno prossimo, promettono, torneranno al Festival in coppia. Nel giorno in cui a Dogliani si parla di rinascimento della fiction, Andreatta spiega che «la stagione 2017 per la fiction Rai è stata la migliore degli ultimi dieci anni come ascolti, con una media del 25% di share. In cantiere per il 2018 c’è il seguito di La mafia uccide solo d’estate, I bastardi di Pizzofalcone e un nuovo capitolo dei Medici legato a Lorenzo».

 

(Nella foto Beppe Fiorello)