Pubblicato il 29/04/2017, 12:01 | Scritto da La Redazione

Nomine Rai: chiarimento con l’Anac, Campo Dall’Orto incontra Cantone

Antonio Campo Dall’Orto: “Io su questa vicenda non volevo e non voglio ombre”

Rassegna stampa: Il Messaggero.

«Io su questa vicenda non volevo e non voglio ombre». Antonio Campo Dall’Orto ieri ha varcato il portone della sede dell’Anac convinto di poter fare chiarezza a trecentosessanta gradi sull’affaire nomine. E dal tenore delle frasi trapelate dopo l’incontro il clima è decisamente più disteso. In seguito all’intervista rilasciata a Giovanni Minoli in cui Raffaele Cantone aveva messo in luce più di una criticità all’interno della Rai, i vertici, Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto, hanno scritto una lettera al numero uno dell’Anticorruzione chiedendo un colloquio tempestivo.

Le parole del pm avevano fatto molto rumore perché si era spinto a fare una confidenza amarissima: «La Rai è stato il mio più grande insuccesso e mi pesa». Campo Dall’Orto ci era rimasto male. Due capisaldi della sua avventura in Rai infatti sono stati messi in discussione: trasparenza e correttezza e perciò l’incontro con Cantone era necessario per sgomberare il campo da ogni dubbio: «Farò tutto quello che posso per chiarire ogni aspetto». E quell’incontro ieri c’è stato ed è stato definito «proficuo e molto utile» per sciogliere le questioni non chiarite. Anche se nel colloquio non è saltato fuori l’argomento responsabile della sicurezza, ovvero Genseric Cantournet che sarebbe stato selezionato dalla società del padre ed è al centro delle contestazioni alle nom me esterne del dg. Nelle prossime ore l’Azienda invierà ad Anac, come richiesto, anche una memoria dettagliata delle attività svolte per la prevenzione della corruzione sugli specifici rilievi mossi dall’autorità guidata da Cantone. Documenti che hanno richiesto anche i consiglieri di amministrazione. D

i approfondimenti ce ne saranno altri, quelle di ieri sono state delle prime spiegazioni che hanno comunque rasserenato i vertici e pure il cda che quelle nomine le aveva avallate e che teme il danno erariale, visto che sulla pratica hanno acceso un faro Procura e Corte dei conti. Ma si naviga ancora a vista. Il prossimo appuntamento clou è il cda del 4 maggio. Lì si misurerà ancora una volta la tenuta politica del direttore generale, dopo il preannuncio di sfiducia da parte dei consiglieri. Dopo mesi intanto ieri è arrivata l’approvazione definitiva della concessione alla Rai. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha deliberato la concessione in esclusiva alla Rai, per una durata decennale a decorrere dal 30 aprile 2017, dell’esercizio del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale sull’intero territorio nazionale, approvando contestualmente l’annesso schema di convenzione, recante le condizioni e le modalità di tale esercizio, che sarà successivamente stipulata tra il Ministero dello sviluppo economico e la società concessionaria.

Il testo del decreto è stato modificato e integrato al fine di tener conto del parere della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, la quale si è espressa favorevolmente nella seduta dell’11 aprile 2017. Il sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli: «Sono soddisfatto è un testo innovativo che chiede a Rai di superare l’immobilismo e scommettere sul rilancio del servizio pubblico».

 

(Nella foto Antonio Campo Dall’Orto)