Pubblicato il 08/04/2017, 12:01 | Scritto da La Redazione

Da Montalbano a Pizzofalcone la tv italiana che piace all’estero

Tra il format spagnolo con Antonella Clerici e il fashion show della figlia di Hulk Hogan, impazza un reality che fa il verso al film “Perfetti sconosciuti”.

 

 

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 28, di Ilaria Ravarino

 

Il Mip di Cannes

Da Montalbano a Pizzofalcone la tv italiana che piace all’estero

 

Viaggio al MipTv di Cannes, il grande mercato che raccoglie compratori e produttori per il piccolo schermo. Tra il format spagnolo con Antonella Clerici e il fashion show della figlia di Hulk Hogan, impazza un reality che fa il verso al film “Perfetti sconosciuti”

Tv, nella fiera globale Garko seduce i russi

TRA GLI ITALIANI TOP SELLER “I BASTARDI DI PIZZOFACONE” GLI USA LAVORANO A UN REMAKE IL FENOMENO CANNES

 

L’Hotel Carlton è presidiato dal faccione suino di Peppa Pig. La Montée des Marches, la scalinata delle star, è impallata dallo stand de La Talpa, stretto a sua volta in un budello di gazebo e transenne dove le risate finte della Paperissima del Quebec, in diffusione stereo h24, sono così forti che non si riesce nemmeno a parlare al cellulare. Nugoli di ninfette in body sciamano dall’Entrée des Artistes per promuovere a colpi di swag Let’s Sing and Dance, nuovo talent musicale venduto nel palazzo dei congressi, al piano interrato, tra il feroce physical game giapponese Sasuke e il fashion show della figlia di Hulk Hogan. Ecco, il palazzo. Fra poco più di un mese l’immagine di Claudia Cardinale, bianco e nero d’ordinanza su sfondo rosso-bergman, accoglierà all’ingresso di quell’edificio il pubblico del settantesimo festival di Cannes. Ma adesso, al MipTv, su quella stessa entrata c’è un’altra musa a fare gli onori di casa: sospeso a quattro metri d’altezza, tra luci fotoniche e poltroncine rosse, il volto di Antonella Clerici è il testimonial del format di punta della spagnola Televisa, Standing Ovation. “Il numero uno dei reality in Italia”, precisa a caratteri cubitali la tagline del manifesto. LOCATION Separato cronologicamente da qualche settimana dal festival del cinema più famoso d’occidente, e costretto a condividerne le stesse location, il MipTv di Cannes (appena concluso) è, prima di tutto, un mercato: qui buyer, broadcaster e produttori da tutto il mondo vengono per comprare e vendere prodotti televisivi. Solo per entrare bisogna sborsare 950 euro. “Appena” 400 se si è uno studente. L’Italia al MipTv ci viene soprattutto per la fiction, e l’asso piglia tutto, come sempre in casa Rai, è l’infallibile Detective Montalbano. Ma quest’anno se l’è cavata bene anche I bastardi di Pizzofalcone, valutato dagli americani per un remake. Ogni mezzo è lecito per convincere il cliente a sedersi presso uno dei tavolini allestiti per il primo contatto, scambiarsi un biglietto da visita, una stretta di mano. Gli orientali ti irretiscono con i gadget, gli italiani puntano sul cibo. E se la Rai si è portata dietro Vissani, per fargli cucinare carbonara e lasagne direttamente nello stand, dalle parti di Mediaset ai clienti si distribuiscono sorrisi e tranci di parmigiano. Qui pare che il prodotto top seller, apprezzatissimo dai russi, sia stato L’Onore e il rispetto: «Il melò con Garko piace sempre – spiegano – è un evergreen». Oltre a Garko i russi avrebbero mostrato interesse anche per il nuovo format Mediaset, The Phone Secrets, un reality in cui una coppia si scambia i cellulari per un periodo limitato di tempo. La similitudine con Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, prodotto e distribuito da Medusa, non è casuale. Quello del Mip è un mercato fluido, dove le serie tv più blasonate finiscono nello stesso carrello dei game show, il filmato per smartphone si vende insieme al porno di Marc Dorcel in realtà virtuale, alla telenovela brasiliana (sì, ci sono ancora), al talent statunitense sulle officine infernali. Tanto poi si pesa tutto sulla stessa bilancia, con la stessa unità di misura: le ore. «Quante ore di contenuto hai?» è la domanda con cui si inizia un deal: la televisione come contenitore perennemente a rota, affamato di roba sempre più forte. «Mica funziona come col cinema. Qui si vende a cottimo, arrivano subito al punto: quanto c’hai, quanto mi dai, quanto vuoi…». Soffre, la gente del cinema finita per dovere aziendale a far da tappezzeria al MipTv. Alle feste li riconosci subito per il disagio con cui si muovono schivando gente vistosamente overdressed in ambienti in cui, durante il festival di Cannes, nessuno si sognerebbe di organizzare neanche una merenda. E del resto quel malessere di chi fa cinema è anche comprensibile. Nel mondo attraverso lo specchio del Mip è più facile trovare una lounge che una sala per le proiezioni: ci sono così tanti salottini, distribuiti sui cinque piani dell’edificio, che un buyer cinese si lamentava di aver dovuto allegare una mappa delle lounge con una sua foto, per farsi trovare dai clienti. E poi manca il glamour, il tappeto rosso, mancano le star, manca lo struscio sulla croisette che durante il Mip torna ad essere solo un lungomare frequentato da coppie e anziani, infestato dall’odore di fritto dei ristoranti sulla spiaggia. Mancano i film, certo. Le proiezioni, la competizione. Almeno fino al prossimo anno, quando al MipTv sarà affiancato, nelle intenzioni degli organizzatori, anche un concorso «come si fa col cinema». E chissà chi soffrirà di più, allora, nell’incontro ibrido fra due mondi evidentemente inconciliabili.

 

(Nella foto, il cast de I bastardi di Pizzofalcone)