Pubblicato il 01/04/2017, 19:02 | Scritto da Andrea Amato

Rai: punire Paola Perego per colpire il renziano Lucio Presta?

Davvero Antonio Campo Dall’Orto è vicino al Movimento 5 Stelle e in cambio di protezione politica ha sferrato un duro colpo a Lucio Presta?

Dopo due settimane ancora non si placa la polemica sulla cancellazione del programma Parliamone Sabato da parte della dirigenza Rai, dopo la puntata sulle «donne dell’est». Fermo restando che l’episodio era stato davvero di cattivo gusto, c’è da chiedersi però il motivo di tanto accanimento verso la conduttrice che, come tutti sanno, in un programma tv è solo il terminale di un processo produttivo. La cosa strana è che a pagare sia stata esclusivamente Paola Perego e le maestranze incolpevoli, che hanno perso il lavoro con la chiusura della trasmissione.

Se Paolo Bonolis giorni fa aveva detto la cosa più sensata: «Se Parliamone Sabato avesse fatto il 20% di share nessuno lo avrebbe toccato, deve esserci qualcosa d’altro dietro questa decisione», oggi in un’intervista al Corriere della sera la stessa teoria l’ha sostenuta Maria De Filippi. La donna forte di Mediaset ha dichiarato: «Mi è sembrato un provvedimento esagerato. In Rai ho visto una rigidità che a Mediaset non c’è, la macchina Rai è piena di protocolli: mi stupisce molto che nessuno sapesse niente di quel cartello. Quindi credo che dietro ci sia altro».

Incredibile come non siano saltate anche le teste del capoautore, del capostruttura di Rai 1 e del direttore di rete, che dovevano per forza conoscere i contenuti del programma e, se veramente non li conoscevano, allora è giusto che vengano rimossi dai loro ruoli per negligenza: di fatto non avrebbero svolto il loro lavoro.

Oggi Lucio Presta, manager e marito di Paola Perego, su Twitter e in un’intervista sempre al Corriere della sera, ha reso noto il contenuto di uno scambio di messaggi con il direttore generale Rai Antonio Campo dall’Orto:


I dietrologi parlano di ragioni politiche: Antonio Campo Dall’Orto, perso il suo sponsor a Palazzo Chigi (Matteo Renzi) si sarebbe avvicinato al Movimento 5 Stelle, che in cambio di protezione avrebbe preteso una rappresaglia verso Lucio Presta, renziano di ferro. La sensazione, però, è che invece si sia presa una decisione a caldo sull’onda delle pressioni dell’opinione pubblica, montata in poche ore in Rete e cavalcata da alcuni politici, con la Presidentessa della Camera Laura Boldrini in testa. Decisione però sostenuta con ben poco coraggio, perché limitata solo a punire l’ultimo anello di una catena ben più lunga, che arriva fino ai vertici di rete.

Non sarebbe bastato forse “sgridare” tutto il gruppo di lavoro per la scivolata di stile e obbligare i funzionari Rai a un maggiore controllo sui contenuti? Perché una volta partita la campagna moralizzatrice, allora, molti altri programmi Rai dovrebbero essere chiusi. Così non è stato e questo suffraga ancora di più le teorie complottiste, secondo cui ci sarebbe dell’altro dietro una decisione così severa e perentoria. E se fossero davvero ragioni politiche Dio ce ne scampi, perché vorrebbe dire che per la nostra povera Rai non c’è proprio speranza.

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto Lucio Presta)