Pubblicato il 28/03/2017, 19:32 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Alessandro Greco: A Furore Sgarbi pensava solo a rimorchiare

Alessandro Greco: “Ritorno a Furore dopo vent’anni. Oggi sono più consapevole”

Dice bene Paolo Bassetti, presidente e amministratore delegato di Endemol Shine Italy: quest’era televisiva generalista è scandita dai reboot. Un trend iniziato da qualche anno nel Regno Unito, dove i cavalli di battaglia dell’entertainment del passato vengono rilanciati e riattualizzati. «Per esempio in questo momento in Inghilterra è tornato Il Gioco dei Nove, ma basti pensare allo stesso Rischiatutto (produzione interna Rai, ndr) e al ritorno de I Soliti Ignoti. Per questo siamo molto felici di riportare in tv Furore, che è rimasto nell’immaginario collettivo di un’intera generazione, generando tormentoni».

Noi di TvZoom avevamo dato in anteprima la notizia del ritorno del programma (da venerdì 31 marzo alle 21.20 su Rai 2 per quattro puntate) e oggi ne commentiamo la partenza. Lo studio 2000 del Centro Produzione Tv di Milano è colorato, ricco, d’altra parte il format – adattamento italiano del francese Le fureur du samedi soir – deve all’impatto scenico, abbinato a una colonna sonora divenuta brand, parte delle sue fortune generazionali.

Era la Rai di Freccero, di Raffaella Carrà e di Sergio Japino, padri spirituali dell’idea. Per cinque edizioni Furore diventò «La discoteca degli italiani», per dirla con Alessandro Greco, confermatissimo al timone (dopo di lui, dal 2001 in poi, si tentarono nuove edizioni con altri conduttori, ma i risultati furono deludenti), affiancato da Gigi e Ross. Ora punta a confermarsi: «Su un target anagrafico formato in particolar modo dai trentenni, che col programma erano cresciuti, fino ai sessantenni», puntualizza Ilaria Dallatana, direttrice di Rai 2.  Con prospettive di share «speriamo anche di poco superiori alla media di rete, sfruttando il traino di un buon access prime time per tenere alta la curva soprattutto nella fase iniziale».

Ma oltre alla curva, ci sono le curve. Quelle delle partecipanti. Il gioco rimane infatti inalterato nei meccanismi: una squadra femminile di vip (nella prima puntata, Pamela Prati, Licia Colò, Tina Cipollari, Francesca Piccinini e Mariana Rodriguez) affronta un team maschile (Max Giusti, Simone Di Matteo, Francesco Arca, Fabio De Vivo, Mirco Bergamasco) in prove a base di karaoke, canzoni interrotte da completare, domande a tema. Chi vince festeggia, chi perde fa penitenza. Nel mezzo, tanti balli sui tavoli, con generose inquadrature di grazie dopate di innocua prurigine che, vent’anni or sono, garantivano sviluppi ormonali efficienti a orde di teenager.

«Quello spirito di festa, di energia, vogliamo rimanga inalterato – dice Greco -. Ho quarantacinque anni, all’epoca ne avevo venticinque, mi sono evoluto professionalmente, ma non si tratta di un’operazione nostalgia: creeremo un anello di congiunzione tra questo e quel periodo». A partire dagli ospiti musicali, Sandy Marton e Alexia nella prima puntata, da una playlist che spazierà dagli anni ’70 al contemporaneo, e, sperano in molti, grazie agli aneddoti plasmati strada facendo: «Ho nella mente la puntata in cui fu ospite Vittorio Sgarbi, oppure quando Renato Zero cantò L’impossibile vivere a fianco di una commossa Romina Power, scossa per la scomparsa della figlia Ylenia», racconta ai microfoni di TvZoom colui che un tempo era considerato il golden boy della Rai e che oggi ha la possibilità di rilanciarsi col brand che gli ha conferito vera popolarità.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Alessandro Greco)