Pubblicato il 21/03/2017, 17:32 | Scritto da Tiziana Leone

Perché paga solo Paola Perego e non anche il direttore di Rai 1?

Perché paga solo Paola Perego e non anche il direttore di Rai 1?
Chiuso Parliamone sabato, ora c'è da chiedersi perché a Viale Mazzini lascino libertà agli artisti di aiutare la concorrenza e direttori di rete di "divertirsi" a Sky mentre la barca Rai affonda.

Tutti a gridare allo scandalo contro Paola Perego, ma la colpa è di una Tv di Stato che lascia campo libero su troppi fronti

Sembra che al posto del cavallo di viale Mazzini stiano decidendo di metterci la statua di Paola Perego versione Giovanna d’Arco, moglie bruciata sul “rogo della caxxata”, che andrebbe scritto con la zeta, ma facciamo che ci concediamo la “x” per quel minimo di eleganza che resta. Inutile tornare sulla vicenda della chiusura di un programma che forse non andava neanche aperto, Parliamone Sabato, visto che probabilmente anche i Masai di casa Briatore in Kenya ne conosceranno i dettagli.

Piuttosto mi concentrerei sul lassismo di una Tv di Stato che concede tanto, forse troppo. Al di là della filiera che sabato a Rai 1 non ha funzionato, e al di là dell’assurdità del fatto che a nessuno sia venuto in mente che la lista della spesa della Fiera dell’Est avrebbe scatenato quel che ha scatenato, resta da chiedersi perché in viale Mazzini esista la regola del «lassa stà». Per esempio: perché un direttore di rete, in questo caso Andrea Fabiano di Rai 1 era comodamente seduto all’EdicolaFiore lunedì mattina alle 7.30, mentre due giorni prima quel galantuomo di Fabio Testi aveva argomentato con tanto di dettagli, seduto sul divanetto della Perego, le ammucchiate russe dei suoi più cari amici?

Magari uno si aspetta che un dirigente di una Tv di Stato che non lassa stà avrebbe pensato che uno come Fiorello, non proprio un Marzullo della situazione, avrebbe sguazzato tra slave e rumene ricordando ai suoi spettatori che mentre in Rai imperversava la bufera, lui era lì esattamente come il fioraio indiano di Piazza Giuochi Delfici. Con la differenza che uno vende fiori, l’altro dirige Rai 1. È pur sempre il responsabile della rete che ha mandato in onda quell’elevato esempio di tv, anche se il direttore generale Antonio  Campo Dall’Orto ha preferito fermarsi alla punizione del capostruttura, senza arrivare alla cima.

Ma andiamo avanti, perché il lassa stà impera anche quando uno come Luca Zingaretti che interpreta Montalbano, anzi è Montalbano, decide che sabato sera va ospite da Maria De Filippi alla prima di Amici su Canale 5. Libero di farlo. Ma un’azienda che non lassa stà avrebbe preso il commissario, i suoi arancini e pure il suo produttore, Carlo Degli Esposti, e li avrebbe inchiodati a un contratto che li vincolava a non presenziare ad alcuna trasmissione del globo terracqueo, almeno per il tempo delle repliche della serie. Ma soprattutto un’azienda che non lassa stà, dopo che lo stesso Zingaretti aveva gentilmente declinato l’invito di Milly Carlucci a ballare con lei per una notte, non avrebbe lasciato che la settimana successiva poggiasse le sue chiappe da mille punti di share sulla poltrona dorata di Maria De Filippi, eterna rivale di Milly. Sarà per questo che Maria invece fa mettere per contratto ai suoi ospiti che prima e dopo Amici devono restare di “sua esclusiva”?

Ma il lassa stà della Rai c’è anche nel continuare a non rispondere alle richieste dell’Autorità Anticorruzione su alcune assunzioni giudicate “irregolari”, nel lasciare che un direttore di rete, diciamo che si chiama Daria Bignardi, faccia assumere un giornalista di Sky dalla testata di RaiNews24, diciamo che si chiama Gianluca Semprini, lo affitti per un paio di mesi e lo rispedisca da dove è venuto perché «mi dispiace ma sei andato male è tutta colpa tua», ora ci pensa Antonio Di Bella, direttore di RaiNews che tra l’altro non lo voleva.

Per non parlare del lassa stà che impera tra gli artisti over 240mila euro, tutti pronti a lasciare i programmi al loro destino. Pare che in Rai abbiano già fatto stime e proiezioni su chi può sostituire chi e al costo di, anche se la voce che pare andare per la maggiore sia: «Lassa stà, che tanto qualcuno ‘sto problema ce lo risolve prima».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Paola Perego)