Pubblicato il 21/03/2017, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Mediaset-Vivendi: oggi la prima udienza in Tribunale a Milano

Mediaset-Vivendi: oggi la prima udienza in Tribunale a Milano
Prima udienza della causa intentata da Fininvest e Mediaset per il mancato acquisto di Premium. De Puyfontaine è meno ottimista sulla possibilità di un accordo. Così Federico De Rosa sul "Corriere della Sera".

Mediaset-Vivendi, inizia la causa. Il giudice vuole unire i procedimenti

Rassegna stampa: Corriere della Sera, Federico De Rosa.

Adesso anche l’ottimismo di Arnaud de Puyfontaine inizia a scricchiolare e lo scenario immaginato da Mediaset e Fininvest, di una guerra giudiziaria tra Cologno e Parigi, sembra stagliarsi con maggiore chiarezza anche sull’orizzonte di Vivendi. Martedì 21 marzo al Tribunale di Milano si terrà la prima udienza. Salvo sorprese, sarà solo interlocutoria e verrà aggiornata ai prossimi mesi per dare tempo alle parti di depositare, studiare e scambiarsi le memorie. Stando ai tempi canonici della giustizia civile, la decisione non arriverà prima dell’estate. L’unica novità al momento è l’intenzione del giudice della sezione specializzata in materia d’impresa, Vincenzo Perroziello, di riunire le cause intentate da Mediaset e da Fininvest contro Vivendi, in seguito alla decisione del gruppo francese di non procedere all’acquisto del 100% di Mediaset Premium, per il quale aveva firmato un accordo vincolante. La decisione può essere presa d’ufficio dal giudice, che comunque chiederà un parere sul punto ai legali della due società.

Svanisce la speranza di un accordo – «Sfortunatamente le circostanze hanno dimostrato che un equo approccio e l’auspicio di trovare una soluzione sono sbagliate» ha detto de Puyfontaine al Financial Time, con il quale ha parlato nel fine settimana lasciando trasparire per la prima volta un certo scetticismo sulla possibilità di riaprire la trattativa con Pier Silvio Berlusconi. I due si sono visti brevemente a dicembre a Milano, ma senza fare passi avanti. Poi, ha assicurato il ceo di Vivendi, è calato il silenzio. Al «Ft» de Puyfontaine ha ripetuto la solita cantilena: «È come se ci avessero invitato a cena in un ristorante a tre stelle e poi ci siamo ritrovati in un McDonald’s», riferendosi allo stato di salute di Premium, che si sarebbe rivelato traballante agli occhi dei consulenti della Deloitte, a cui la società presieduta da Vincent Bolloré ha chiesto di effettuare una due diligence, quando però aveva già firmato il contratto d’acquisto. Da lì è partita l’escalation che ha portato ai ricorsi in tribunale e allo scambio di accuse tra Cologno e Parigi. Nel frattempo de Puyfontaine e Bollorè sono stati iscritti a Milano nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di aggiotaggio nell’operazione di acquisto di azioni Mediaset, avvenute dopo la comunicazione della rottura del contratto.

La richiesta di audizione all’AgCom – Ma non c’è solo il dossier aperto in Tribunale a tenere in sospeso la vicenda. Giovedì de Puyfontaine sbarcherà a Roma per essere ascoltato dall’AgCom, che su richiesta di Fininvest deve accertare se il gruppo francese può legittimamente detenere il 24,8% del capitale di Telecom Italia e il 29,9% dei diritti di voto in Mediaset. Il colloquio con l’Authority è stato chiesto da Vivendi per chiarire la propria posizione in vista del verdetto previsto per la fine di aprile.

(Nella foto le sedi Mediaset e Vivendi)