Pubblicato il 11/03/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione

La Rai farà programmi in inglese

La Rai farà programmi in inglese
Il governo rinnova la concessione di servizio pubblico. Così su Libero.

Viale Mazzini taglierà alcuni canali ed eliminerà la pubblicità nelle reti dedicate ai bambini

 

 

Rassegna Stampa: Libero, pagina 11, di An. C.

 

II governo rinnova la concessione di servizio pubblico

La Rai farà programmi in inglese

Viale Mazzini taglierà alcuni canali ed eliminerà la pubblicità nelle reti dedicate ai bambini

 

Arriva – dopo mesi di sofferto travaglio – il fatidico via libera del Consiglio dei ministri al nuovo schema di concessione decennale tra la Rai e lo Stato. La concessione durerà 10 anni mentre il contratto di servizio 5. Ogni 3 anni, poi, verranno verificati gli obblighi della tv pubblica. Ovvero un Piano editoriale “coerente con la missione e gli obblighi del servizio pubblico, la razionalizzazione numero dei canali non generalisti e l’efficientamento dei costi e la piena utilizzazione e valorizzazione delle risorse interne”. Potrebbe anche arrivare una ridefinizione del numero delle testate giornalistiche. Ma non basta. Il nuovo contratto di servizio prevede obblighi più stringenti per Viale Mazzini: dai bilanci diversificati (per evitare di utilizzare i proventi del canone per programmi che non siano previsti dalla mission), all’istituzionalizzazione di programmi in lingua inglese: «Quello di oggi», sottolinea il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, «è un passo molto importante. Alla Rai è chiesto un nuovo piano editoriale con la riforma dell’informazione, più sostegno alle produzioni italiane e alla loro valorizzazione internazionale, una razionalizzazione necessaria di reti e canali, produzioni e programmi in lingua inglese e per tutte le piattaforme». E si introduce anche il divieto per la società concessionaria di utilizzare, direttamente o indirettamente, i ricavi del canone per finanziare attività non «inerenti al servizio pubblico generale radiotelevisivo». La grande novità è la diffusione dei programmi tramite digitale terrestre e tutte le altre piattaforme distributive, diffusione allargata fin ad ora non prevista. Ovviamente la Rai si impegna a «rispettare principi di completezza, obiettività, indipendenza, imparzialità e pluralismo, promuovendo le pari opportunità tra uomini e donne e assicurando il rigoroso rispetto della dignità della persona, nonché della deontologia professionale dei giornalisti». Nel nuovo testo si fa riferimento per la prima volta al cosiddetto servizio pubblico multimediale, e si stabiliscono alcuni importanti principi quali: la richiesta alla società concessionaria di realizzare un piano editoriale coerente con la missione e gli obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo Per la determinazione dei costi – su cui è parametrato annualmente il canone di abbonamento – si prevede che l’Agcom e il ministero dello Sviluppo Economico verifichino annualmente la realizzazione degli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione indicati nel contratto nazionale di servizio, l’attuazione del piano editoriale, il rispetto delle norme in materia di affollamento pubblicitario, nonchè la distribuzione fra i canali trasmissivi dei messaggi pubblicitari. In base alla nuova Convenzione, inoltre, il bilancio della Concessionaria deve prevedere una contabilità separata per i ricavi derivanti dal canone e gli oneri sostenuti nell’anno solare precedente perla fornitura del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale rispetto ai ricavi delle attività svolte in regime di concorrenza. Sempre ieri è stato approvato in via preliminare un decreto legislativo sulla riforma dell’Ordine dei giornalisti: con la riduzione dei componenti del Consiglio da 150 a 60, e un nuovo meccanismo elettorale su base regionale.

 

(Nella foto, la statua equestre di Viale Mazzini)