Pubblicato il 09/03/2017, 18:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Pio e Amedeo: La sicurezza della Merkel ci stava per sparare

Pio e Amedeo: “Per un nuovo film dovete aspettare, perché noi a giugno vogliamo andare al mare”

Vanno da Angela Merkel e la spernacchiano, rischiando la fucilazione sul posto per mano dei cecchini della scorta appostati sui tetti. Le dicono che «L’euro ha rovinato gli italiani», e per questo potrebbero suscitare le simpatie di Matteo Salvini: «Poco male, anche noi non ne possiamo più dei terroni». Pio e Amedeo, foggiani di Foggia, che fuggono da Foggia per diventare Emigratis (la seconda stagione riparte da domenica 12 e lunedì 13 marzo in seconda serata su Italia 1) non sai mai se stiano parlando sul serio o se il loro flusso di coscienza malpancista sia una perculata.

C’è chi li trova volgari. Chi li ama alla follia. Una cosa è certa: dietro al loro essere popolari, c’è il divertimento di smascherare i populisti. Narrando storie con efficiente semplicità. «Incarniamo vizi e virtù dell’italiano medio? In realtà siamo proprio come ci vedete in video. La nostra scommessa è l’autenticità», dicono ai microfoni di TvZoom, interrompendosi per ammirare una fanciulla discinta nel palazzo di fronte. Dietro la loro pretesa di verità, c’è la maschera della commedia dell’arte capace di ironizzare, esasperandole, su alcune caratteristiche che riguardano molti di noi. «All’estero l’italiano è amato. Alcuni luoghi comuni, come la pizza, il mandolino o l’arte di arrangiarsi, sono visti con simpatia. Noi li estremizziamo, raccontandoli, sta agli italiani non approfittarne troppo».

In questa nuova edizione del programma, spiegano, hanno scroccato abiti firmati di Armani facendoseli pagare da Mario Balotelli, hanno infastidito Roberto Saviano chiedendogli se, vivendo ventiquattro ore con la scorta, trovi ancora il tempo per godere delle gioie del sesso in santa pace. Sono andati da Bebe Vio, chiedendole di mostrare il permesso per il parcheggio in area disabili, pretesto inedito per raccontarla. Strambo solo in apparenza.

Amano il loro programma, perché rappresenta la loro scalata al successo: «Non siamo certo figli del web, siamo cresciuti con la gavetta, partendo dalle tv locali». Un po’ come il conterraneo Checco Zalone: «Ma Zalone è pure laureato, è molto più intelligente di noi, forse perché nella vita non ha mai lavorato», scherzano. Sognano di tornare al cinema con un soggetto a cui stanno lavorando: «Con molta calma, perché siamo meridionali e a giugno vogliamo andare al mare», e non dimenticano il trampolino di lancio de Le Iene.

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Pio e Amedeo)