Pubblicato il 04/03/2017, 12:01 | Scritto da Francesco Franchi
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Gaffe agli Oscar, sotto scorta i responsabili

Gaffe agli Oscar, sotto scorta i responsabili

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 57, di Renato Franco.

“Brutto episodio. Che poi l’unico che avrebbe diritto a minacciarli davvero è Jordan Horowitz, il produttore di La La Land che si è trovato a fare un discorso di ringraziamento per un premio che non ha mai ricevuto”. Minacce di morte sul web a Cullinan e Ruiz che hanno combinato il pasticcio delle buste

 

Per una volta noi e i nostri Telegatti abbiamo riso sotto i baffi. Produttori di cerimonie ad alto tasso di noia e per uso solo domestico (raramente riusciamo a esportarne una) con un certo compiacimento abbiamo pensato agli errori da Oscar e al fatto che se Rai 1 ha taroccato il countdown del Capodanno non lo ha fatto per errore, ma per battere la concorrenza di Canale 5 sul tempo. Vuoi mettere la classe. L’epilogo è noto. Ha vinto Moonlight e non La La Land, e i due responsabili dell’errore sono stati silurati a vita dalla cerimonia. Cacciati all’americana, che in questo caso però somiglia molto a un licenziamento all’italiana: perché i due non saranno più coinvolti nella cerimonia, ma il posto di lavoro non gli è stato toccato. Se fin qua siamo ancora dalle parti della farsa, il risvolto inquietante è che Brian Cullinan e Martha Ruiz, i due dipendenti della PricewaterhouseCoopers incaricati di consegnare ai presentatori le buste con i nomi dei vincitori, sono stati messi sotto scorta in seguito alla diffusione di foto e indirizzi delle loro abitazioni e alle minacce di morte che hanno ricevuto sui social media.

Brutto episodio. Che poi l’unico che avrebbe diritto a minacciarli davvero è Jordan Horowitz, il produttore di La La Land che si è trovato a fare un discorso di ringraziamento per un premio che non ha mai ricevuto. La rete — intesa come web — però sa essere bipolare. Cos) se con le minacce di morte ha mostrato il suo lato peggiore, l’ironia seguita all’annuncio sbagliato ha toccato vette notevoli: da «Vince MoonLaLaLight» a «Era La La L’altra Busta». L’Oscar dell’originalità però va al colpo d’estro di un direttore di un cinema di Londra dove è in programmazione Moonlight. Buio in sala e parte il trailer di La La Land. Tutto molto divertente e tutto molto voluto, a differenza di quanto accaduto domenica sera quando in mondovisione andava in onda la peggior gaffe in 89 anni di storia degli Oscar. Tutto merito di Brian Cullinan che in quei momenti era totalmente connesso al suo smartphone e totalmente sconnesso dalla realtà mentre twittava una foto di Emma Stone. Sconnesso lui, sconnessa lei.

Perché nel frattempo è emerso anche il motivo per cui la collega Martha Ruiz è stata ritenuta responsabile dell’errore quanto Cullinan. Entrambi infatti avevano ricevuto precise istruzioni di interrompere la cerimonia se si fossero accorti che veniva annunciato un vincitore sbagliato. Invece nessuno dei due ha avvertito questo senso di urgenza, anzi sono stati gli assistenti dell’organizzazione a doverli quasi spingere sul palco. Preziosi secondi persi, perché un loro intervento più reattivo avrebbe permesso almeno di evitare l’imbarazzo di avere sul palco il cast di La La Land che esultava per l’Oscar fittizio e scongiurare che a un certo punto il palco sembrasse affollato come la stazione dei treni all’ora di punta. Forse la verità è che due addetti alle buste non erano sufficienti. Ce ne volevano almeno tre, suggerirebbe una soluzione all’italiana, a noi che in burocrazia non ci batte nessuno. Il terzo funzionario in realtà non serve a niente, deve essere semplicemente propiziatorio al buon funzionamento del meccanismo. È l’addetto agli addetti.

 

(Nella foto Warren Beatty)