Pubblicato il 19/02/2017, 12:01 | Scritto da La Redazione

A tutta fiction tra parodie e operazioni nostalgia

A tutta fiction tra parodie e operazioni nostalgia
Da Dopofiction a Dalida. Così Alessandra Comazzi su La Stampa

Settimana intensa per le fiction

 

Rassegna Stampa: La Stampa, pagina 29, di Alessandra Comazzi

 

Tv e Tv A tutta fiction tra parodie e operazioni nostalgia

 

Ancora lei, la fiction. Settimana intensa. Vediamo. Dopofiction. Che bello, ritorna lo spirito della seconda serata su Rai1, l’idea è di Nino Frassica, garanzia di improvvisazione su solido canovaccio. Ma Angelo Guglielmi può stare tranquillo, le sue trasmissioni restano senza rivali. Nel programma con lo stesso Frassica, Insinna e Guetta, la vecchia terna di Don Matteo, ci sono momenti buoni: la rubrica sul dietro le quinte, la parodia dei talent, il traduttore simultaneo per la buffa Nathalie. Però questi momenti vanno a perdersi come lacrime nella pioggia, scontrandosi prima di tutto con lo sbrodolamento e la menzogna: perché dicono di essere in diretta quando la post produzione è evidente? Un milione 377 mila spettatori, ha fatto di più l’intervista di Costanzo a Emma, Canale 5. C’era una volta Studio Uno: Rai1, ottimi ascolti. Anni 1961-1965, periodo d’oro per chi è anziano, periodo esotico per i ventenni. Come se alla mia generazione, negli Anni 70 del ‘900, avessero mostrato una vicenda ambientata all’epoca del Charleston: l’avremmo seguita come un momento storico qualunque e comunque lontano, gli antichi romani e il medioevo e il futuro di A come Andromeda. Ed ecco la prevalenza dell’amore, che è eterno, sull’epoca dei fatti, che è contingente. Ma c’era affetto, nell’operazione della pimpantissima Raifiction, in fondo i Bernabei produttori, e figli, parlavano di Bernabei direttore generale Rai, e padre. Al vero Antonello Falqui la fiction non è piaciuta, ed è comprensibile: ma lui ci ha fatto ottima figura. E pure le ragazze, che sapevano ancora vestire i colori. Dalida. Ascolti tiepidi, e con ragione, per questa biografia pasticciata della grande artista dalla vita fragile. Il classico, rassicurante flashback ha stufato, ma l’alternativa non è l’andirivieni continuo tra diversi momenti di vita proposto dalla regista Azuelos. La protagonista Sveva Alviti: mimetica d’aspetto, ma imbarazzante a recitare. Amore pensaci tu. Finalmente ha debuttato una fiction nuova e che non guarda al passato, su Canale 5. Si parla di padri nelle famiglie contemporanee. E se ne parla attraverso attori professionisti, e non modelli: Recano-Nigro-Solfrizzi-Troiano. Dieci puntate per approfondire, ma questo è senz’altro il prodotto più interessante.

 

(Nella foto, un momento di Dopofiction)